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Sanità Piemonte: annunciate 1400 assunzioni. Nursing Up “realtà o promessa (elettorale) irrealizzabile?

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Un piano straordinario di assunzioni in Piemonte annunciato dal governatore Chiamparino. La risposta del Segretario Regionale del Nursing Up Piemonte, dott. Claudio Delli Carri “realtà o promessa irrealizzabile?”

Annunciato dal presidente Chiamparino pochi giorni fa un piano straordinario di assunzioni in Piemonte. Una svolta che riporterà il numero di medici e infermieri in servizio ai livelli del periodo precedente al piano di rientro. È quanto prevede la delibera sui tetti di spesa e sui piani di fabbisogno delle aziende sanitarie presentata dall’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta e approvata venerdì 12 ottobre u.s.  dalla Giunta regionale.

Tra la fine del 2018 e il 2020 nella sanità piemontese saranno garantite 1.400 assunzioni aggiuntive, con priorità a infermieri, medici e operatori socio-sanitari, che andranno a sommarsi alle normali assunzioni per la copertura del turnover: circa 1.800 all’anno.

“I dati parlano chiaro, da quando ci siamo insediati abbiamo arrestato l’emorragia del personale sanitario, fra i medici, fra gli infermieri e fra gli operatori socio-sanitari – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino -. Uscendo dal pre-commissariamento e tornando virtuosi, presentiamo oggi un piano triennale che, al netto del turnover già in atto, porterà di qui al 2020 1.400 nuove assunzioni, facendo così compiere un balzo in avanti significativo per il sistema sanitario piemontese. Avanti così”.

“I grandi sforzi compiuti da questa amministrazione per rimettere a posto i conti disastrati della sanità, riducendo sprechi e diseconomie che si erano accumulati negli anni, ci ha consentito di uscire dal piano di rientro, salvare servizi e ospedali e bloccare un’ulteriore riduzione di personale di 2.000 unità che avrebbe distrutto il nostro sistema sanitario – aggiunge l’assessore Saitta -. Un risultato straordinario, che non sarebbe stato possibile senza il grande impegno mostrato dal personale del servizio sanitario regionale in questi anni difficili. Ora toccherà ai direttori generali delle aziende sanitarie procedere velocemente con le assunzioni”.

Il Nursing Up chiede ai vertici regionali che si convochi subito il tavolo regionale per “mettere nero su bianco la strategia e la fattibilità”.

Così si pronuncia il Segretario Regionale del Nursing Up Piemonte, dott. Claudio Delli Carri

“Apprendiamo – come troppo spesso accade – dai giornali, del “roboante” piano della Regione per fare 1400 assunzioni tra la fine del 2018 e il 2020 da concentrare su infermieri, medici e operatori socio-sanitari, che “si andranno a sommare alle normali assunzioni per la copertura del turnover, di circa mille e 800 persone all’anno”.

Un annuncio ad effetto del quale non sfugge la tempistica e la malcelata portata elettorale.

Ben vengano le assunzioni, e ci mancherebbe altro visto lo stato di semi collasso del sistema ospedaliero, che riporterebbero la situazione degli organici a una cifra simile a quella di 8 anni fa, cancellando in un “amen” anni di tagli, di sacrifici “lacrime e sangue” e di disservizi.

Ci sfugge però il metodo e la fattibilità. Ci spieghiamo: noi siamo e saremo sempre per portare gli organici degli infermieri e degli Oss, tramite le assunzioni e le stabilizzazioni, a cifre adeguate alle necessità del sistema. Ma i problemi vanno risolti davvero, in modo tangibile e non solo con gli annunci di azioni che concretizzeranno tra qualche anno, che dovranno fare i conti con i tetti di spesa, con i concorsi, con i contratti in essere con le agenzie interinali e che ricadranno, inoltre, su amministrazioni regionali che ancora devono venire, le quali non è dato sapere come si comporteranno.

Ricordiamo che, per mettere in moto il meccanismo delle assunzioni prospettato, saranno necessari diversi mesi, e nel frattempo?

Molto più serio sarebbe stato mettere in campo azioni mirate per risolvere i problemi reali dell’oggi.

Chiediamo dunque con forza che venga convocato al più presto il tavolo regionale nel quale i sindacati possano condividere questo piano di assunzioni e possano spiegare quali siano le azioni necessarie ora e subito.

“Con tutto il rispetto – aggiunge il Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up ci permettiamo anche di suggerire tre campi d’azione su cui agire subito:

Attivare le prestazioni aggiuntive necessarie ad intervenire per abbattere le liste d’attesa. Ma farlo davvero e non, come ci è stato segnalato da alcune nostre segreterie provinciali, o come accaduto ad Alessandria – come spiega il segretario provinciale alessandrino Moreno Maraffa – dove tali prestazioni sono state promesse, per incidere nella riduzione delle liete d’attesa, ma dopo gli annunci non si sono mai concretizzate, con il risultato di avere gli infermieri che continuano a lavorare in situazioni di criticità sempre maggiore, con altissimo stress, e liste d’attea che al contrario si sono anche allungate.

La centralizzazione di alcune attività tra cui quelle del trasporto dei pazienti all’interno delle aziende sanitarie fatte da lavoratori contrattualizzati a qualsiasi titolo, che sgraverebbe infermieri e Oss da tali incombenze, permettendo loro di operare al meglio nelle unità operative di appartenenza negli ospedali, laddove c’è il vero bisogno.

Un intervento immediato per riportare gli organici, dove a volte le lunghe assenze dovute a maternità, malattie ed eventuali aspettative, hanno creato situazioni difficili nei reparti, a coprire i servizi senza che gli infermieri siano costretti a turni infernali”.

“Il passaggio di un incontro con la Regione per discutere di questo piano è necessario – conclude Delli Carri – opportuno e urgente”.

Noi siamo per le assunzioni, crediamo vadano fatte con metodo e siano la soluzione per riportare la sanità piemontese a un livello accettabile. Ma esse devono essere reali e fattibili, non solo annunciate. Per questo vogliamo un incontro al tavolo regionale dove siano messi nero su bianco il piano, i tempi, le coperture e la strategia operativa.

Perché noi nei reparti ci siamo tutti i giorni e abbiamo ben chiara la situazione del sistema sanitario e l’ultima cosa di cui hanno bisogno i nostri ospedali sono le promesse non mantenute.

Perché, come disse un tempo Totò: “’ccà nisciun è fess”.

 

Redazione NurseTimes

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