MILANO (ITALPRESS) – Dopo la protesta di ieri mattina degli infermieri davanti a Palazzo Pirelli, per chiedere una valorizzazione contrattuale ed economica, la politica regionale rilancia le richieste di lavoratori che nel corso della pandemia hanno dato un contributo straordinario all’emergenza sanitaria e la cui professione espone anche a rischi.
Proprio ieri l’Inail ha reso noto che in Italia tra il 2016 e il 2020 sono state 12mila le aggressioni ai danni del personale sanitario. Un dato allarmante che già nel 2020 era stato posto all’attenzione del Consiglio regionale della Lombardia che aveva approvato una legge
‘bipartisan’, voluta dai consiglieri Carmela Rozza (Pd) e Franco Lucente (FdI) sulla sicurezza del personale sanitario e socio sanitario.
“Da allora- attacca Rozza- la legge non è mai stata
applicata. Il testo prevedeva la stesura di linee guida per la prevenzione e il contrasto degli atti di violenza, l’istituzione di un tavolo tecnico che avrebbe dovuto mettere a punto le soluzioni necessarie a contrastare la violenza ai danni degli operatori sanitari e a mettere in sicurezza le strutture, e la promozione di protocolli d’intesa con le prefetture per garantire la presenza delle forze dell’ordine nei pronto soccorso e nei reparti più a rischio”.
Ad oggi, conclude la consigliera dem, “la legge è rimasta lettera morta. Una gravissima inadempienza, di cui chiediamo conto alla giunta di Centro destra.
Fontana e Moratti non possono continuare a lasciare gli operatori sanitari, che con la pandemia lavorano
in condizioni difficili e di rischio per la salute, anche
esposti alla violenza. Chiediamo che la legge approvata da quasi due anni sia attuata al più presto”.
Presente oggi al presidio anche il consigliere regionale del M5S, Gregorio Mammì. “Ho ascoltato le richieste degli infermieri di Nursing Up, incontrandoli davanti a Palazzo Pirelli”, dichiara Mammì, “ritengo, quindi, che la stabilizzazione della loro professionalità attraverso contratti dignitosi e la garanzia di più tutele in termini di sicurezza sul lavoro, troppe le aggressioni che si consumano a danno del personale sanitario, sia
il minimo che Regione Lombardia possa fare. Soprattutto nei confronti di professionisti che fino a ieri chiamavamo eroi.
Oggi il sacrificio e la dedizione professionale degli infermieri vanno riconosciuti”.
Mammì annuncia, infine, per il 12 marzo, in occasione della giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari, un convegno sul tema organizzato dal Movimento Cinque Stelle, al quale interverranno i rappresentanti di Ordini professionali, sindacati e associazioni di settore.
“Sarà un’altra occasione per far arrivare a chi governa la nostra regione, la voce degli infermieri”, conclude il consigliere pentastellato.
Redazione Nurse Times
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