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Sanità calabrese, c’è da scegliere il nuovo commissario

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Sanità calabrese, c’è da scegliere il nuovo commissario
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Il governatore Oliviero: “Mi auguro che la nostra regione sia messa sullo stesso piano e nelle stesse condizioni delle altre”.

“Oggi c’è un nuovo Governo, che dovrà scegliere un nuovo commissario per la sanità calabrese. Ritengo però che questa volta il prescelto debba conoscere tutti gli aspetti della sanità calabrese”. Lo ha detto Paolo Parentela, deputato 5 Stelle, intervenendo nel corso del consiglio comunale straordinario per la firma dell’accordo di programma quadro per la metropolitana di Catanzaro.

“Prima della nomina del commissario – ha aggiunto Parentela – c’era un disavanzo molto grave, che oggi è addirittura quintuplicato. Bisogna ricordare che i commissari vengano nominati dai Governi nazionali. Il nuovo Governo dovrà scegliere un nuovo commissario che conosca l’ambiente e tutte le vicende della sanità calabrese. Non solo quelle economiche e finanziarie, ma anche quelle che abbiamo sempre denunciato sul malaffare e sulle pratiche illegali”.

Il presidente della Regione, Mario Oliverio (foto), ha così commentato la dichiarazione di Parentela: “Prendo atto con soddisfazione della dichiarazione secondo cui il Movimento 5 Stelle lavorerà per il superamento della gestione commissariale della sanità in Calabria e mi auguro che ciò avvenga al più presto. Purtroppo devo riconoscere che la parte politica a cui appartengo e che fino a qualche mese fa è stata al governo del Paese, nonostante le mie reiterate proteste e sollecitazioni, non ha risolto il problema. Per quanto mi riguarda non ho fatto sconti a nessuno, né intendo farne all’attuale compagine governativa, perché sono convinto che la gestione commissariale della sanità è stata ed è una iattura.

Dico questo perché parto dall’assunto che è mille volte meglio affidare la gestione di un settore così delicato alla peggiore amministrazione eletta dal popolo che ad un commissario nominato dall’alto. Lo dico perché sono convinto che le istanze provenienti dai territori trovano comunque un ascolto negli amministratori eletti. Anche nei peggiori, in quelli più insensibili e più sordi. La stessa cosa non si può dire per il commissario. I fatti, d’altronde, ci danno pienamente ragione. L’istituto commissariale, nominato nel 2010, che doveva supplire alle inefficienze della Regione per risanare dal punto di vista finanziario, per riqualificare e rendere più efficiente il sistema sanitario in Calabria, ha prodotto solo danni. L’ultimo riguarda il provvedimento assunto nei confronti dei laboratori privati. Un provvedimento assurdo che, proprio oggi, ha costretto oltre mille lavoratori del settore a scendere in piazza e a protestare a Reggio Calabria, davanti alla sede del Consiglio regionale. I laboratori privati spesso suppliscono sul territorio a servizi che non vengono assicurati dal servizio pubblico.

Nei piccoli comuni, dove non esistono strutture ospedaliere o ambulatori pubblici, sono proprio queste strutture a rispondere alle richieste e ai bisogni dei cittadini. Avere assunto questo provvedimento che taglia le risorse destinate a questo servizio, è veramente assurdo. Per questo motivo mi appello, ancora una volta, alle rappresentanze parlamentari che oggi svolgono funzioni di governo e con le quali vogliamo interloquire senza pregiudiziali sulla soluzione dei problemi e sulle risposte che da dare ai bisogni della nostra gente e della nostra terra, affinchè questa problematica venga definitivamente superata e risolta. Lo stesso appello rivolgerò al nuovo Ministro alla Salute nel corso della Conferenza delle Regioni convocata per martedì prossimo a Roma.

Mi auguro che anche la Calabria sia posta sullo stesso piano e sia messa nelle stesse condizioni delle altre regioni italiane. So bene che se ciò dovesse avvenire il presidente della Regione sarebbe investito di una responsabilità enorme, perché dovrebbe riparare e correggere ciò che in questi anni non è stato fatto o è stato fatto male. Noi non ci sottrarremo, perché sappiamo bene che quando si viene eletti non ci si può sottrarre o tirare indietro rispetto alle aspettative e alle richieste che provengono dalle popolazioni e dai territori”.

Fonte: www.quicosenza.it

 

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