Allertata l’Oms. Il virus, comunque, non può essere trasmesso da uomo a uomo.
La Russia ha annunciato di aver rilevato per la prima volta negli esseri umani il virus dell’influenza aviaria H5N8 e di aver allertato l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il caso di infezione è stato confermato in laboratorio e isolato in sette dipendenti di un’azienda di pollame nel Sud del Paese, sebbene i soggetti interessati stiano bene e presentino solo lievi sintomi.
«Il virus può essere trasmesso dagli uccelli all’uomo, ma non può essere trasmesso da un essere umano a un altro», ha precisato la direttrice dell’Agenzia federale russa per i controlli sanitari.
Il ceppo di influenza aviaria finora noto per contagiare l’uomo è l’H5N1. Nelle epidemie recenti, a partire dal 2003, è stata documentata la capacità di tale virus di contagiare direttamente anche gli esseri umani, causando forme acute di influenza che in alcuni casi hanno portato a morte.
L’influenza aviaria è una malattia altamente contagiosa dei volatili, che colpisce per lo più gli uccelli selvatici. Solitamente tali esemplari non si ammalano, ma possono essere molto contagiosi per gli uccelli domestici quali polli, anatre, tacchini e altri animali da cortile.
I focolai in allevamenti delle varie influenze aviarie sono molti ogni anno. In Italia un focolaio di H5N8 è stato identificato a gennaio in un allevamento a Lugo (Ravenna), in due esemplari di gru coronate grigie, poi decedute a causa dell’infezione.
In Francia, a inizio di dicembre 2020, le autorità hanno abbattuto oltre 400mila anatre. Alla fine del 2019 la Polonia ha segnalato il primo focolaio da virus H5N8 in un allevamento di tacchini. Da quel momento in avanti sono stati registrati numerosi altri focolai in Europa (Ungheria, Slovacchia, Romania e Repubblica Ceca e Ucraina).
Redazione Nurse Times
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