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Roma: nella notte fiamme al S.Camillo deceduto un paziente

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Incendio al San Camillo
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ROMA. Nella notte del primo maggio è divampato un incendio nell’ospedale S. Camillo di Roma nonostante la tempestività e l’alto grado di professionalità dimostrato da tutto il personale che si è prodigato in ogni modo per evitare conseguenze disastrose un degente è deceduto nel rogo divampato in un reparto di medicina situato al secondo piano del padiglione MOROCELLI.

Intorno alle 0.30 del 01/05/2016 a quanto si è appreso dal letto di un paziente di 65 anni di origine Moldava  G. A. ricoverato nel reparto di medicina trasferito dal reparto di rianimazione da qualche giorno a seguito di una amputazione  si è sviluppato un intenso incendio che in pochissimi minuti ha avvolto tutto il letto non dando alcuno scampo al paziente, le fiamme si sono propagate violente a tutta la stanza e solamente il prontissimo intervento degli infermieri in turno ha scongiurato che ci fossero conseguenze peggiori.

Dopo aver messo in sicurezza l’altro paziente ricoverato nella stanza sono stati allertati i servizi antincendio aziendali e i vigili del fuoco che hanno deciso di evacuare, per ragioni precauzionali, due piani della palazzina. Sono settanta i pazienti spostati in altre zone dell’ospedale, ma nel reparto del fuoco erano 16 i malati ricoverati. Dopo qualche ora di lavoro l’incendio è stato domato e non risultano ulteriori danni ai pazienti ricoverati.

Ciò che risulta inspiegabile è il fatto che, all’improvviso, le fiamme si siano alzate da sotto il letto: erano molto intense, tanto che hanno fuso gli infissi di alluminio. I vetri sono scoppiati, il controsoffitto ha ceduto. Il reparto era stato rinnovato e quindi era a norma e l’apparecchio dell’ossigeno era spento. Il reparto, inoltre, era chiuso dall’interno come è prassi di notte. I vigili del fuoco, domenica mattina, ancora parlavano di ‘ cause imprecisate’ che hanno dato origine all’incendio.

La vittima, G. A. di origine moldava, residente a Ostia, era in ospedale a causa dell’amputazione di un piede. Era stato precedentemente ricoverato in Rianimazione e da lì spostato a Medicina. Secondo alcune testimonianze risulta avesse anche gravi problemi mentali. Piu’ volte aveva tentato di scavalcare le sbarre del letto per scendere senza il consenso dei sanitari.

Fin qui la cronaca quello che però ci preme sottolineare è come la risposta ad un evento imprevisto ed imprevedibile come quello accaduto sia stata adeguata e tempestiva ed il lavoro scrupoloso e altamente professionale degli infermieri in turno e del personale tutto dell’ospedale che ha contribuito ognuno per quello che era possibile abbia evitato guai peggiori e tutto sommato anche per i degenti del padiglione nonostante gli ovvi disagi la vicenda non abbia creato situazioni di criticità anzi gli stessi degenti intervistati dal Tg1 hanno lodato le capacità anche umane dei colleghi in servizio che si sono prodigati in ogni modo per far fronte ad una emergenza così pericolosa ed insidiosa come il fuoco in un reparto di degenza.

Ancora una volta gli infermieri dimostrano di saper far fronte in caso di emergenze anche gravi e pericolose come queste mettendo a rischio la propria sicurezza, mettendo in campo dedizione e professionalità nell’interesse primario degli assistiti che di per se sono i soggetti più deboli ed esposti in questo tipo di eventi.

Agli infermieri non serve un articolo nel codice deontologico per saper cosa fare nei momenti di vera e grave necessità, non serve che nessuno dica loro cosa fare lo sanno già, lo hanno nel loro “dna” ed oggi siamo qui a ringraziare questi colleghi che grazie al loro tempestivo intervento hanno evitato che un evento tragico si trasformasse in una tragedia ben più ampia.

Anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha voluto esprimere il proprio cordoglio per la morte del paziente ricoverato al San Camillo. “Voglio esprimere le mie condoglianze e quelle della Regione Lazio ai familiarri del paziente deceduto all’ospedale San Camillo. Un dolore vero, un episodio terribile che solo il pronto intervento degli operatori dell’ospedale – che ringrazio – e dei sistemi antincendio e di sicurezza della struttura hanno impedito potesse avere conseguenze ancora più gravi”.

La struttura ospedaliera ha subito attivato un’unità di crisi che ha “salvaguardato le attività di emergenza e quelle oncologiche” fa sapere in una nota l’ospedale che conferma che i pazienti trasferiti a causa dell’incendio rimarranno ricoverati in altri reparti. In tarda serata l’ospedale ha ribadito che “gli impianti di rilevazione incendi sono entrati in funzione regolarmente e che il pronto intervento della squadra antincendio aziendale e degli operatori sanitari presenti  formati alla prevenzione “antincendio alto rischio” ha permesso di scongiurare conseguenze più drammatiche”.

Ma al di la di tutto, delle dichiarazioni ovvie, scontate ed autoreferenziali di politici e direttori resta la grande professionalità, lo spirito di abnegazione e il sacrificio di donne ed uomini fantastici che senza pensarci su due volte si sono gettati nella mischia e sono riusciti a domare le fiamme, un risultato importante pur nel dolore di un decesso.

A loro, a tutti loro, va il nostro grazie per aver evitato una tragedia che poteva essere di più vaste e tragiche proporzioni, grazie per aver affrontato il fuoco con coraggio, grazie a questi eroi che non cattureranno purtroppo l’attenzione dei media e i loro nomi cadranno nell’anonimato…sono loro gli eroi del S.Camillo!!!

Angelo De Angelis

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