Toscana, anticipazioni dell’assessore alla Salute sulla riorganizzazione dei pronto soccorso messa in atto a livello nazionale dal ministro Giulia Grillo
Parla l’assessore alla salute, Stefania Saccardi “La ‘rivoluzione’ nei pronto soccorso d’Italia che sta mettendo a punto la ministra della salute Grillo è già realtà in Toscana. Quando il suo testo arriverà in Conferenza Stato-Regioni, saremo in grado di portare non solo un contributo di idee e proposte, ma soprattutto i risultati di un’esperienza concreta ed operante”.
La Toscana conferma il modello di presa in carico dei codici minori da parte degli infermieri: il See and Treat.
Un modello vincente che ha ricevuto il favore dei cittadini toscani, con gli infermieri protagonisti. Una scelta politica che l’Assessore Saccardi conferma con orgoglio:
“Quanto al ‘See and treat’ – prosegue Saccardi – la Toscana è stata la prima a sperimentarlo, a livello nazionale, nel 2010 e adesso, con la riorganizzazione, è inserito in tutti i pronto soccorso toscani all’interno del percorso che riguarda il trattamento dei codici a minore priorità. Posso anche assicurare la ministra che dà buoni risultati. Nei cinque anni di sperimentazione, sono stati trattati, in 21 pronto soccorso generalistici e due pediatrici, circa 60mila casi: di questi, nessuno ha avuto come esito un ricovero, né sono stati registrati eventi avversi. Il prossimo passo è quello di completare la realizzazione del piano formativo regionale che consentirà di attestare le competenze per il ‘see and treat’ per gli infermieri di tutti i 38 pronto soccorso regionali”.
“Abbiamo rimesso mano ai servizi di emergenza – ricorda l’assessore – con una complessa delibera approvata nel luglio del 2017, ispirata a due criteri fondamentali: individuare soluzioni per ridurre al massimo le attese e assicurare maggiore attenzione alle persone che presentano particolari fragilità. I codici numerici – continua – sono in funzione dal 1 gennaio ed hanno consentito di superare il concetto di ‘un’unica coda’, individuando percorsi diversi, che richiedono dotazioni differenti di personale, in base alla complessità dei casi. E l’Obi è attiva in pressoché tutti gli ospedali toscani da diversi anni”.
“Vorrei piuttosto raccomandare una cosa alla ministra Grillo – conclude l’assessore –: se vuole dare credibilità ai suoi progetti di innovazione, assicuri al sistema sanitario le risorse di cui ha bisogno, che invece nel 2019 saranno solo quelle già previste dal governo Gentiloni, e garantisca l’eliminazione dei vincoli di assunzione del personale sanitario almeno per le Regioni in pareggio di bilancio. E’ del tutto inutile prevedere un piccolo fondo (50 milioni a livello nazionale) per l’abbattimento delle liste di attesa senza la possibilità di assumere il personale necessario all’aumento della produzione. Ancora una volta, molto fumo e poco arrosto”.
Un monito lanciato anche dalla FNOPI, un vincolo di bilancio che vede il limite per il personale fissato da più manovre di bilancio della spesa 2004 meno lo 0,4 per cento. Un vincolo di bilancio tutte le aziende sanitarie scaricano su altre voci di bilancio, quelle per l’acquisto di beni e servizi, acquistando da società interinali manodopera (oss, infermieri, medici, ecc. ecc.) che costano al Servizio sanitario almeno il 18% in più dei dipendenti perché ai costi del personale si devono aggiungere i guadagni delle agenzie di somministrazione.
Tornando al modello “See and Treat” toscano, crediamo che altre regioni potrebbero prenderlo come riferimento e valorizzare, anche economicamente, la figura professionale dell’infermiere, restituendo ai cittadini una sanità migliore.
Redazione NurseTimes
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