A margine dell’incontro tenuto a Bari, alla presenza del vice ministro alla Salute, Vito De Filippo, il vice segretario generale Massimo Mincuzzi sceglie la linea dell’attesa: “Prima vediamo i documenti, poi diremo se siamo soddisfatti”. Il segretario generale, Giuseppe Carbone: “I soldi vanno recuperati dagli sprechi”
BARI – Atteggiamento prudente in attesa di leggere le carte: il sindacato Fials sceglie la strada della fiducia a tempo nei confronti del Governo in tema di rinnovo del contratto nel comparto sanità. “Quando avremo i documenti e le cifre, potremo dirci soddisfatti o meno” sentenzia Massimo Mincuzzi, vice segretario generale del sindacato. Parole dette a margine dell’incontro ospitato a Bari, sul rinnovo dei contratti per le professioni sanitarie, al quale ha partecipato anche il vice ministro alla Salute, Vito De Filippo. Le rassicurazioni di quest’ultimo sulla possibilità che il Governo presenti un emendamento alla legge di Stabilità, per fissare quanti soldi saranno destinati al rinnovo dei contratti in sanità, non scaldano i vertici della Fials: “Sappiamo che se le risorse sono all’interno del fondo sanitario nazionale (con i due miliardi di euro in più per il 2017 n.d.r.) per tutto il Paese – commenta Mincuzzi – sono probabilmente poche per le assunzioni, le stabilizzazioni, i nuovi Lea e i contratti”. Ancor più netto è il segretario generale della Fials, Giuseppe Carbone: “Il vice ministro non ci ha rassicurato per niente. I soldi che si mettono a disposizione sono cifre ridicole. Al vice ministro invece propongo di metterci attorno ad un tavolo, perché vogliamo trovare noi i soldi all’interno della sanità. Ci sono e sono sufficienti – spiega Carbone – per dare un giusto riconoscimento a tutti i dipendenti, raffrontandoli con i parametri europei. Ma bisogna mettere in atto una politica sanitaria seria e non sperperando denaro pubblico”. Il nodo dei rinnovi contrattuali resta, insomma, tutto da sciogliere: “Prima di esprimere un giudizio definitivo – dichiara Mincuzzi – vogliamo leggere i documenti nei quali si dica realmente quali sono i mezzi messi a disposizione per il recupero del potere di acquisto non solo dei dipendenti del comparto sanità, ma di tutta la pubblica amministrazione. Sino ad allora – annuncia Mincuzzi – non abbasseremo la guardia e manterremo la mobilitazione della categoria”. Aspettando un rinnovo per un contratto vecchio di sette anni, la Fials rilancia anche la possibilità che il comparto sanità abbia un solo contratto e, all’interno dello stesso, le differenze sul piano delle responsabilità. “All’interno di una struttura pubblica – argomento il segretario generale, Carbone – la famiglia è una, composta da medico, infermiere e ausiliario. Sono convinto che dovremmo tornare al contratto unico per armonizzare quella famiglia. Oggi ci sono troppe divisioni tra medico, infermiere e ausiliario”.
Salvatore Petrarolo
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