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Rinnovo contratto con pochi spiccioli e aumento ore di lavoro

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Contratti, riparte la trattativa, in arrivo una tantum e arretrati nel 2018
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Le ultime notizie che stanno filtrando dalle nebbie del rinnovo del CCNL per la pubblica amministrazione e quindi anche per noi infermieri hanno dell’inquietante e dell’inaccettabile

E’di questi giorni la sconcertante notizia che i pochi spiccioli destinati a questa tornata contrattuale potrebbero essere legati ad un sostanzioso aumento dell’orario di lavoro.

Infatti una delle ipotesi in campo sarebbe quella di rendere più flessibile l’orario di lavoro, portandolo dalle 36 ore fino a 40 ore settimanali, lasciando la possibilità ai singoli dipendenti di scegliere autonomamente se continuare a lavorare lo stesso numero di ore attuali o di incrementarle ed assicurarsi così l’aumento salariale.

Il Governo con questa proposta punta a recuperare parte del gap delle ore e dei giorni lavorati rispetto alla media europea.

Nella riforma del pubblico impiego potrebbero arrivare anche due misure restrittive: la prima riguarda i permessi per l’assistenza di parenti disabili disciplinati dalla legge 104/1992, dal momento che, negli ultimi anni, si è assistito a molteplici casi di abusi e di falsi beneficiari, la seconda riguarda le ripetute assenze nelle giornate del venerdì e del lunedì; per entrambi i fenomeni, infatti, si registrano valori nettamente superiori a quel che avviene nel settore privato.

Alcune considerazioni sull’argomento:

  • lo sblocco della contrattazione avviene dopo un blocco di ben sette anni decretato dai governi che si sono succeduti in questi anni, lo stesso è avvenuto solamente grazie ad una sentenza della corte costituzionale che tra le altre cose con grande spirito nazionale ha posto nella sua sentenza, pur dichiarando incostituzionale tale blocco della contrattazione, la sua validità solamente dal 2015 cancellando di fatto tutto quanto perso con il pregresso;
  • gli effetti del nuovo CCNL non potranno essere retroattivi se non dal 2015;
  • non va dimenticato che al momento dell’avvento del blocco per la sanità erano già 2/3 anni che si discuteva senza alcun esito del rinnovo della parte economica come stabilito dal precedente CCNL ed in virtù di questo ritardo il blocco per noi è stato sicuramente più lungo di 2/3 anni;
  • il governo attuale ha messo sul piatto della contrattazione pochi spiccioli (330 milioni di euro per il pubblico impiego, circa 8 euro di aumento stimato) per il rinnovo dei CCNL;
  • le 36 ore settimanali hanno rappresentato una conquista basilare dei lavoratori della sanità (permettendo il superamento della turnazione ad una settimana mattina, una pomeriggio, una notte vale a dire un turno massacrante e per chi come me ne ricorda le tappe che portarono prima alle 38, successivamente alle 36 ore che vennero allora sbandierate come aumenti salariali, dico allora se in quel periodo queste riduzioni di orario furono presentate come di fatto erano anche un aumento salariale, perchè oggi dovremo rinunciarci?)
  • la proposta acuisce il problema occupazionale che colpisce i giovani infermieri costretti ad emigrare all’estero.

A questo punto mi pare giusto ed indispensabile che tutti quanti esprimano il loro dissenso, in virtù delle motivazioni elencate, ogni operatore infermiere dovrebbe far sentire la propria voce intanto ai rappresentanti sindacali locali, successivamente ai sindacati nazionali che siedono comodamente ai tavoli che contano, e che potrebbero (accettando le proposte del governo) svendere le nostre vite e la nostra dignità alla corte di un governo per loro amico, ma nemico per ogni lavoratore onesto del pubblico impiego.

Invito quindi tutti i colleghi di buona volontà ad inviare un fax, una email, fare una telefonata, esprimendo la propria contrarietà in qualsiasi modo possibile alle segreterie nazionali della funzione pubblica dei vari sindacati affermando così con forza e decisione la nostra contrarietà a questa truffaldina ipotesi.

Che sentano forte il fiato degli infermieri sul collo la nostra presenza e volontà in modo tale che una volta seduti a quel tavolo, ci pensino bene prima di fare proposte od accordi di questo tipo:

  • Funzione Pubblica CGIL Via Leopoldo Serra 31 00153 Roma
    Tel. +39 06585441  fax +39 0658544339
  • Cisl Telefonicamente allo (+39) 06440071 o per fax allo (+39) 0644007512, e-mail per questioni generali [email protected] La sede Nazionale della CISL FP – sede Roma, in Via Lancisi 25 – cap 00161
  • Segreteria Nazionale UIL Federazione Poteri Locali, Via di Tor Fiorenza, 35 – 00199- Roma. Tel. +39 06.865081 Fax: +39 06.86508235  Email: [email protected]

Angelo De Angelis

Fonte

www.forexinfo.it

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