In seguito all’articolo pubblicato in data 11 luglio 2016 “Testimonianza di uno studente distrutto: il giro letti mi ha fatto odiare la professione” (VEDI) su questa testata giornalistica l’autore dello stesso ha di seguito rilasciato le seguenti dichiarazioni in merito alle molte critiche ricevute:
Mi sento in dovere di rispondere alle critiche che sono state riferite su quanto ho detto.
Ho osato attaccare il “giro letti”, di cui ormai parlarne è praticamente un Tabù!
Non sia mai si osi toccare il Giro Letti, per carità!
Si rischia di violare il rispetto del paziente.Ammetto che alle lezioni universitarie hanno mentito a noi studenti, hanno detto che il giro letti e tutte le mansioni alberghiere venivano effettuate dagli studenti con il solo scopo di imparare a farle, affinchè poi potessimo valutare correttamente l’operato degli Operatori Socio Sanitari.
Non è passato molto tempo prima che mi rendessi conto che gli O.S.S. scarseggiano, e l’infermiere diventa il tuttofare del reparto.A volte un pò medico, a volte un pò infermiere, a volte un pò ausiliario, senza una chiara posizione lavorativa.
Gli infermieri sono stati indottrinati a credere che andando contro il giro letti si diventi persone insensibili, non degne della professione infermieristica.
Il giro letti è fondamentale per valutare lo stato del paziente, ma non ho mai visto un medico fare l’igiene al paziente per valutare meglio lo stesso.Mi è capitato molte volte di vedere infermieri rifiutarsi di fare la terapia, o di fare un intramuscolo, senza mai essere contestati e senza creare litigi.
Le uniche situazioni di scontro avvengono proprio quando si parla del giro letti, nel quale MAI nessuno può permettersi di dire “oggi non me la sento, mi fa male la schiena”.
Se qualcuno si permette di dire questa frase accade il finimondo.E’ chiaro come ai piani alti faccia comodo tutto questo, fa comodo un infermiere che fa il lavoro di tutti in quanto deve atteneresi all’articolo 49 del Codice Deontologico, è chiaro come ai piani alti faccia comodo che gli infermieri si scannino a vicenda puntando e linciando chiunque si opponga al giro letti.
Se posso dire la verità, il giro letti è l’ultimo dei miei problemi.
Per quelli che hanno detto “Hai sbagliato professione”, voglio dire che PER FORTUNA, la questione riguarda solo i reparti di degenza, che non sono di mio interesse.La questione riguarda gli infermieri che lavorano nei reparti di degenza, e gli unici casi di bournout li ho visti proprio nelle corsie.
A quelli che mi hanno detto “Hai sbagliato professione”, vorrei far sentire i pazienti che ogni giorno mi dicono “Sei il miglior infermiere che abbia mai conosciuto, farai strada”.
Anche se purtroppo temo che si sbaglino, non farò strada, (non in Italia almeno) perchè la professione rimane bloccata, tra pochi infermieri che vogliono progredire e offrire un’assistenza migliore e mirata ai propri pazienti e infermieri che guardano con occhi preoccupati le competenze avanzate, che, potrebbero essere un ostacolo al loro modo di lavorare, perchè si sa, è più facile preoccuparsi delle mansioni alberghiere aspettando il 27 del mese piuttosto che mettersi con impegno e dedizione cercando di migliorarsi continuamente con studio e formazione per offrire il meglio delle proprie capacità e conoscenze al paziente.Perchè se un Infermiere ci tiene alla propria formazione, ci tiene ad essere un laureato che non ha solo un pezzo di carta da appendere al muro e vuole migliorare continuamente la sua formazione viene etichettato come un “medico mancato”.
Se riuscite per un momento a rimuovere i paraocchi, leggendo noterete che non ho tutti i torti.
Uno studente
Simone Gussoni
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