Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Enrico Grassini, un infermiere.
Gentile direttore,
In questi 25 anni di professione ho visto sempre i lavoratori della sanità dover sudare sette camicie per ottenere dei riconoscimenti economici peraltro mai all’altezza delle responsabilità , dei rischi e soprattutto dell’importanza che i nostri gesti quotidiani hanno per la società .
Lo abbiamo visto pure adesso durante la pandemia. Una chimera avere riconoscimenti economici meritati.
C’è stato bisogno di tenere accesi i riflettori su di noi, per dei bonus, per chiedere contratti degni. Ci viene detto di avere pazienza. Quando verrà discusso il contratto vedremo, dicono.
E poi, all’improvviso come per incanto cosa succede?
Succede che in una notte, una commissione di politici e tecnici della Camera, in scioltezza, cancellano la decisione di 1 anno fa di abrogare finalmente i vitalizi della nostra classe politica.
Questa mossa ha come conseguenza che automaticamente i vitalizi verranno ripristinati. Un ignobile PRIVILEGIO.
E mi vengono in mente i colleghi deceduti, ammalati durante la pandemia.
E mi vengono in mente i colleghi nelle piazze che chiedono uno stipendio adeguato da portare a casa. Con fatica. Da anni.
E mi vengono in mente tante storie da raccontare in cui NOI siamo sempre stati A FIANCO di chi soffre.
Che tristezza.
Enrico Grassini
Infermiere
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