Il “pancreas bionico” iLet è stato presentato dall’ingegnere biomedico Ed Damiano dell’Università di Boston, uno dei leader nello sviluppo del pancreas artificiale e papà di un bambino con diabete tipo 1 diagnosticato a 11 mesi ora 17enne.
“Pancreas a due ormoni” o “pancreas bionico” sono sicuramente termini più descrittivi. “Pancreas artificiale” non è una definizione corretta; non si tratta infatti di un vero e proprio pancreas. Il termine “pancreas bionico” definsice letteralmente di che cosa si tratti. È un dispositivo che imita la funzione pancreatica. Il pancreas funziona grazie a due ormoni: l’insulina e il glucagone. iLet rilascia queste sostanze attraverso dispositivi elettronici e mezzi elettromeccanici. È un dispositivo indossabile.
Paron Doranna, infermiera presso ASS N.2 Bassa Friulana Isontina SOC CSM 24H Latisana (UD), esperta nel trattamento di pazienti diabetici e mamma di un bambino affetto da diabete tipo 1 dal 2013 con una passione per le nuove tecnologie, presenta questo nuovo dispositivo che potrebbe dare supporto a molti pazienti diabetici, sollevandoli da molte incombenze quali la rilevazione della glicemia capillare e la somministrazione sottocutanea di insulina. L’obiettivo della collega è quello di informare più persone possibile riguardo l’esistenza di questo dispositivo e altri dispositivi simili che per molti risultano sconosciuti.
É membro attivo di CGM in the Cloud ITALIA, un gruppo che persegue la missione di condividere le esperienze nell’uso di soluzioni open source che inviano i dati di sensori di glicemia, in tempo reale, in rete così da poter controllare da remoto, in qualsiasi luogo, i propri cari, figli o adulti che siano.
La definizione più corretta da attribuire al dispositivo iLet è Pancreas a due ormoni o bionico.
Alcuni lo definiscono “Pancreas artificiale” ma questa definizione non è veritiera; non è infatti un vero e proprio pancreas. Chiamarlo pancreas bionico permette di capire esattamente di che cosa si tratti. È un dispositivo che imita la funzione pancreatica. Il pancreas esercita la propria funzione grazie a due ormoni: l’insulina e il glucagone. Il device rilascia gli stessi ormoni attraverso dispositivi elettronici e mezzi elettromeccanici. È un dispositivo indossabile tranquillamente sotto gli indumenti.
L’azienda che collabora con Beta Bionics sta cercando di produrre e far approvare un glucagone più stabile. Il problema principale da risolvere deriva dal fatto che la soluzione di Glucagone a temperature ambientali si deteriora molto rapidamente rendendo necessaria la sostituzione frequente della fiala contenente la soluzione. Un’ulteriore criticità da risolvere è la frequente ostruzione della cannula che permette l’infusione degli ormoni. Il sensore monitor continuo Dexcom g5 invia i dati per mezzo della comunicazione Bluetooth® alla radio Bluetooth® nel nostro dispositivo bionico iLet.
Svariati algoritmi matematici sviluppati nel corso degli anni rivalutano i valori glicemici ogni 5 minuti e permettono al dispositivo di prendere decisioni di dosaggio automatizzate, in modo da determinare con precisione la quantità di insulina o glucagone da somministrare tramite l’infusione sottocutanea. A occhio nudo può sembrare una semplice pompa di insulina, ma offre molto di più perché aggiunge nuove tecnologie. Sembra quasi un iPhone di 17 mm di spessore.
Non c’è alcun bisogno dell’intervento dell’utente, decide autonomamente i boli per i pasti, valutando se aumentate, diminuire o sospendere l’infusione. É fondamentale capire che non si tratta di una cura definitiva per il diabete ma rappresenta un ponte verso la cura. Si tratta di un dispositivo che si prenderà cura della persona per tutto il tempo necessario fino a quando sarà realizzata una cura biologica. Non si sono mai presentati episodi ipoglicemici gravi durante la fase di sperimentazione sull’uomo, i principali eventi avversi che si sono presentati sono stati legati ai set di infusione sottocutanea (meccanici quindi). Inoltre iLet si accorge quando il glucagone sta per terminare funzionando solo come sistema ad insulina.
L’obiettivo che ci siamo posti è quello di avere un dispositivo che sia in grado di funzionare con il solo utilizzo di insulina entro 24 mesi.
La collega Doranna Paron è disponibile per qualsiasi genere di chiarimento in merito al funzionamento del dispositivo o di altri dispostivi similari al seguente indirizzo email: [email protected]
Simone Gussoni
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