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Riabilitazione neuromotoria di alta specialità e tecnologia robotica: Maugeri driver di innovazione e umanizzazione delle cure

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Negli ultimi anni la riabilitazione neuromotoria ha beneficiato di un significativo avanzamento con l’introduzione di protocolli innovativi basati sull’utilizzo di tecnologie robotiche, a cui si sta affiancando l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Soluzioni sempre più evolute consentono oggi di abbinare alla competenza clinica strumenti in grado di potenziare l’efficacia, la personalizzazione e la precisione dei trattamenti.

Maugeri, leader in Italia nell’ambito della medicina riabilitativa di alta specialità e delle cure specialistiche correlate, anche grazie ai fondi di progetti Pnrr, si è recentemente dotata di una piattaforma integrata di robotica riabilitativa in rete tra i vari Istituti del Gruppo, mediante dispositivi di tecnologia di ultima generazione che vanno dai letti robotizzati con stimolazione elettrica funzionale agli esoscheletri non overground con allevio del peso e a quelli overground per arto inferiore, dagli esoscheletri ed end-effector per arto superiore ai guanti robotici per la mano, distribuiti tra gli IRCCS Maugeri di Pavia, Milano, Montescano, Bari e Telese Terme.

A questi si aggiungono cinque postazioni di riabilitazione in realtà virtuale immersiva e semi-immersiva, che si integrano con le tecnologie robotiche. Anche ICS Hermitage Maugeri Napoli, acquisita dal Gruppo da circa un anno, diventa parte attiva di questa rete integrata dove, grazie alla collaborazione con tre aziende partner, saranno testati cinque innovativi dispositivi robotici di ultima generazione per la riabilitazione neuromotoria.

Luca Damiani

“Parlare oggi di robotica in medicina riabilitativa non significa solo celebrare la tecnologia, ma riflettere su come possa diventare strumento di umanizzazione delle cure – dichiara Luca Damiani, presidente esecutivo Maugeri -. Gli esoscheletri, i dispositivi robotici, le interfacce intelligenti non sono, o non devono essere, soltanto macchine. Sono ponti tra la scienza e la speranza, tra la diagnosi e il recupero, tra la fragilità e la possibilità di una nuova autonomia che non solo migliorano l’efficacia dei trattamenti, ma aprono la strada a un’assistenza sempre più personalizzata, accessibile e umana.

Le cinque tecnologie, presentate nel corso del convegno dal titolo “Tecnologie Robotiche Innovative per la riabilitazione di alta specialità” ospitato a ICS Hermitage Maugeri Napoli, sono: un esoscheletro EKSO overground che consente ai pazienti con deficit motori agli arti inferiori di raggiungere la postura eretta e di deambulare; un braccio robotico DExtreme, con tre gradi di libertà e sensori che misurano le performance di movimento; un esoscheletro R-Touch un guanto robotico di ultima generazione per la riabilitazione della mano; l’innovativo sistema robotico riabilitativo IVS3, che grazie alla stimolazione intensiva e mirata  favorisce la neuroplasticità, accelerando la riabilitazione di pazienti con difficoltà motorie; il sistema riabilitativo robotico SRT5, che attraverso tecnologie di stimolazione sensomotoria favorisce il recupero motorio naturale, migliorando la risposta neuromuscolare.

Spiega il dottor Christian Lunetta, direttore del dipartimento di Riabilitazione neuromotoria Maugeri: “Oggi, grazie ad applicazioni robotiche innovative possiamo ottimizzare l’efficacia dei trattamenti, proporre scenari sempre più stimolanti e motivanti per il paziente per rendere l’esperienza riabilitativa più coinvolgente e vicina alle reali attività quotidiane, per dar vita a protocolli personalizzati e misurare in modo oggettivo le risposte, migliorando il risultato di ogni progetto riabilitativo. Il paziente si sente parte attiva del percorso e questo incide in modo decisivo sulla sua motivazione e sulla risposta al trattamento”.

I sistemi robotici non sostituiscono la figura del fisioterapista, ma integrano e ampliano le possibilità terapeutiche. Non solo automatizzando l’esercizio, ma soprattutto introducendo innovativi protocolli personalizzati, in grado di adattarsi dinamicamente alle reali capacità del paziente e di misurare la performance e i progressi raggiuntiin modo da modulare e personalizzare con grande efficacia il percorso riabilitativo.

“I moderni esoscheletri, grazie a sensori e a un software sofisticato, sono in grado di adattare automaticamente il loro grado di assistenza in relazione alla capacità residua del paziente – spiega l’ingegner Giovanni D’Addio, responsabile del laboratorio di Analisi del movimento e robotica Maugeri -. A rendere stimolante e partecipativa l’interazione tra il paziente e questi dispositivi ci pensano programmi di exergaming (exercise gaming, ovvero gioco-esercizio) integrati, che trasformano l’esercizio in un’esperienza interattiva calibrata sulle capacità reali del paziente, per massimizzare il coinvolgimento e i risultati clinici anche mediante avatar digitali. O anche tecniche come la mirror therapy in cui il fisioterapista indossa un guanto gemello per guidare in tempo reale i movimenti del paziente, favorendo l’apprendimento motorio corretto”.

Redazione Nurse Times

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