Il Royal College of Nursing ha annunciato le date dell’iniziativa. Saranno comunque garantiti i servizi di emergenza e gli interventi essenziali.
Il 15 e il 20 dicembre prossimi è in programma nel Regno Unito il primo sciopero su scala nazionale nei 106 anni di storia del sindacato Royal College of Nursing. Gli infermieri incroceranno dunque le braccia in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord, ma non in Scozia, per chiedere un adeguamento salariale a fronte all’inflazione galoppante e a seguito confronto sul tema negato dal Governo.
“Il personale infermieristico ne ha abbastanza di essere dato per scontato, di salari bassi, di scarsa sicurezza e dell’impossibilità di dare ai nostri pazienti le cure che meritano – ha dichiarato il capo del sindacato, Pat Cullen -. I ministri hanno avuto più di due settimane di tempo da quando abbiamo confermato che gli infermieri avvertono un’ingiustizia tale da indurli a scioperare per la prima volta. La mia offerta di negoziati formali è stata rifiutata e si è scelta l’azione di sciopero. I ministri hanno il potere e i mezzi per fermarlo, aprendo seri colloqui per affrontare la nostra situazione”.
In un tweet pubblicato venerdì scorso, tuttavia, il ministro della Sanità, Steve Barclay, ha affermato: “La nostra priorità è mantenere i pazienti al sicuro. Il Servizio sanitario nazionale dispone di piani collaudati per ridurre al minimo i disagi e garantire che i servizi di emergenza continuino a funzionare, ma inevitabilmente le azioni di sciopero avranno un impatto sui servizi. La mia porta rimane aperta al Royal College of Nursing, se vogliono discutere di come migliorare la vita lavorativa degli infermieri”.
Lo sciopero degli infermieri ha trovato l’appoggio di oltre 300mila iscritti e il sindacato annuncerà in questi giorni quali rami del Servizio sanitario saranno interessati dall’iniziativa. La paralisi, dunque, non sarà totale: i servizi di emergenza e gli interventi essenziali resteranno garantiti.
Redazione Nurse Times
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