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Regno Unito, l’infermiere Alberto Barea nominato Principal Investigator

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Regno Unito, l'infermiere Alberto Barea nominato Principal Investigator
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Prestigioso riconoscimento per il professionista italiano, specialista in dermatologia all’ospedale di Kingston.

Non solo integrare la figura infermieristica in una ricerca, ma addirittura promuovere l’infermiere al ruolo di coordinatore dello studio, fornisce allo stesso un valore aggiunto. È questa la sintesi di un case study, che vede come protagonista una delle punte di diamante dell’infermieristica italiana all’estero, il dottor Alberto Barea, specialista in dermatologia all’ospedale di Kingston, sobborgo di Londra.

Insieme a un’altra collega, Barea è stato nominato nel 2016 Principal Investigator, ovvero coordinatore, di ben cinque studi specialistici di rilevanza nazionale, tuttora in corso. I risultati già ottenuti, specie in termini di reclutamento dei pazienti e di feedback positivi degli stessi, sono già così brillanti che la sua esperienza è stata presentata, pochi giorni addietro, sul sito istituzionale del NIHR, l’Istituto nazionale per la ricerca in sanità del Regno Unito. Qui di seguito, il case study verrà presentato sia nella traduzione italiana. L’originale in lingua inglese è consultabile su www.nihr.ac.uk.

Principal Investigators: il valore della ricerca clinica guidata dall’infermiere

Nel Regno Unito, il ruolo dell’infermiere nella ricerca clinica si è evoluto, dall’esecuzione di attività di supporto, fino ad un coinvolgimento più sostanziale nella realizzazione di studi, attraverso il coordinamento e la guida autonoma, nella realizzazione di progetti di ricerca.

Tuttavia, nonostante l’aumento degli infermieri specialisti in ambito clinico e della pratica infermieristica avanzata, laddove è richiesto un impegno in attività di ricerca, è relativamente raro che gli infermieri assumano il ruolo di Principal Investigator (di seguito PI, n.d.A.), ovvero di coordinatore dello studio.

Per comprendere meglio le barriere che impediscono o scoraggiano i membri della comunità professionale dall’essere PI, la NIHR (National Institute for Health Research, n.d.A.) Clinical Research Network (CRN) ha intervistato un campione della propria forza lavoro infermieristica, nel 2017.

Il sondaggio ha rilevato che una proporzione molto bassa (22%) degli intervistati, attivi in area dermatologica, aveva precedentemente assunto il ruolo di PI. Le interviste hanno inoltre fornito spunti sui motivi per cui gli infermieri non assumevano questo incarico, con molti infermieri che indicavano una mancanza di fiducia nei principali progetti di ricerca.

Tuttavia, la fiducia può essere appresa e costruita. Più pertinenti per il successo nel ruolo di PI sono l’esperienza, la conoscenza ed il patrimonio di competenze di base che molti infermieri specialisti già possiedono – sviluppato attraverso i loro ruoli e la formazione accademica.

Questo case study descrive come l’integrazione di due infermieri specializzati, all’interno delle attività di ricerca del Dipartimento di dermatologia dell’ospedale di Kingston, li abbia portati a ricoprire con successo il ruolo di PI, negli studi condotti dal Trust. In tal modo, sono stati in grado sia di migliorare le proprie competenze professionali, che di aggiungere valore agli studi in cui sono stati coinvolti.

Background

Il Dipartimento di dermatologia dell’ospedale di Kingston ha iniziato l’attività di ricerca clinica nel 2016, sotto la guida della dermatologa responsabile, Dott.ssa Abigail Fogo. Successivamente, la stessa specialista è diventata PI per lo studio BADBIR – uno studio clinico di ricerca NIHR CRN, che punta a misurare la sicurezza a lungo termine dei farmaci nel trattamento della psoriasi.

Saskia Reeken e Alberto Barea sono due infermieri specialisti (CNS, ovvero Clinical Nurse Specialists, n.d.A.) e prescrittori non medici indipendenti (independent non medical prescribers, cioè infermieri prescrittori, n.d.A.), che guidano l’ambulatorio Psoriasis/Biologics, presso l’ospedale di Kingston.

A metà del 2016, al fine di garantire la continuità dell’attività del Dipartimento durante l’assenza temporanea, per un congedo di maternità, della dermatologa responsabile, la Dott.ssa Reeken ed il Dott. Barea sono stati congiuntamente nominati Principal Investigators per lo studio BADBIR, per via della loro esperienza nella gestione di pazienti con psoriasi da moderata a severa.

Da allora, altri due studi di dermatologia del CRN sono stati avviati presso l’ospedale di Kingston – BSTOP e PSORT-D – e la Dott.ssa Reeken e il Dott. Barea sono stati nominati Principal Investigators anche per questi ultimi due.

BSTOP ha lo scopo di identificare e caratterizzare i biomarker di risposta ai trattamenti sistemici e biologici per la psoriasi, mentre PSORT mira a comprendere meglio le determinanti della risposta nella psoriasi alle terapie biologiche, contribuendo a sviluppare trattamenti personalizzati per questo gruppo di pazienti.

Valore aggiunto della ricerca clinica guidata dal Clinical Nurse Specialist

Gli infermieri specialisti che hanno assunto il ruolo di PI hanno aggiunto valore alla ricerca in ambito dermatologico condotta dall’ospedale di Kingston, consentendo un migliore flusso di informazioni tra la ricerca e la pratica clinica, all’interno del Dipartimento. Hanno contribuito a facilitare elevati livelli di reclutamento negli studi, poiché la pratica della ricerca è stata più strettamente integrata nel servizio del Dipartimento e considerata prioritaria, durante le visite di routine dei pazienti.

Da quando gli infermieri sono stati inseriti all’interno degli studi, il Dipartimento è stato riconosciuto come uno dei centri di ricerca sulla dermatologia più attivi nella zona del sud di Londra – reclutando 146 pazienti in cinque studi (compresa la ricerca commerciale e non commerciale):

  • 70 partecipanti a BADBIR;
  • 54 partecipanti a BSTOP;
  • 3 partecipanti a PSORT-D;
  • 8 partecipanti allo studio di varianti cutanee lichenoidi, alopeciche e cicatrici;
  • 11 partecipanti al PSOREAL – uno studio multinazionale sulle attuali strategie di trattamento della psoriasi, schemi di trattamento topico e risultati di questi trattamenti.

L’attività di ricerca dermatologica è coordinata in collaborazione con il team di ricerca e sviluppo (R&D) dell’ospedale, con personale di ricerca che partecipa ad appuntamenti clinici settimanali. I pazienti vengono sottoposti a screening e spesso vengono contattati in anticipo, fornendo loro ulteriore tempo per prendere in considerazione tutte le informazioni disponibili e per effettuare scelte più informate.

Incontri multidisciplinari tra i Clinical Nurse Specialists, il Research Manager ed il dermatologo responsabile vengono organizzati con regolare cadenza bisettimanale, allo scopo di monitorare l’avanzamento dello studio e per discutere l’implementazione di nuove iniziative.

Benefici aggiuntivi nell’assistenza dei pazienti e nella prestazione dei servizi

Presso l’ospedale di Kingston, permettere allo staff del Dipartimento di ricerca di lavorare a stretto contatto con i Clinical Nurse Specialists, in quanto parte di un team integrato, ha permesso di migliorare l’assistenza al paziente, facilitando il supporto nella pratica clinica routinaria, tanto quanto consentendo la raccolta di dati ai fini di ricerca.

Sia il personale che i pazienti hanno mostrato apprezzamento per questo modello, in quanto fornisce ai pazienti l’opportunità di una discussione più approfondita sulla loro salute, migliorando nel contempo il supporto e gli esiti del trattamento, in un ambiente clinico solidale e supportivo. Ciò fornisce la capacità di intraprendere una valutazione anamnestica di alta qualità e di raccogliere dati sugli eventi avversi e psicosociali, per supportare la progressione del trattamento in corso e ridurre il carico di malattia.

Un team di Clinical Nurse Specialists indipendente e focalizzato sulla ricerca apporta inoltre il beneficio aggiuntivo di permettere al responsabile del Dipartimento di dedicare più tempo e risorse nella conduzione di studi – inclusi quelli commerciali -, in aggiunta all’abituale attività di cura dei pazienti.

Integrare la ricerca in un ambiente di lavoro a conduzione infermieristica, con proattivi Clinical Nurse Specialists presenti in qualità di Principal Investigators, ha dimostrato di essere significativamente produttivo dal punto di vista della ricerca, ma – al tempo stesso – si è rivelato essere anche una modalità realmente efficace per migliorare la cura dei pazienti con psoriasi da moderata a severa.

Alberto Barea, Clinical Nurse Specialist ha affermato: Abbiamo deciso di ricoprire l’incarico di Principal Investigators, in quanto eravamo direttamente coinvolti nella cura dei pazienti con psoriasi da moderata a severa, nel nostro ambulatorio a conduzione infermieristica. Abbiamo ritenuto del tutto naturale, nel momento in cui il dermatologo responsabile del Dipartimento si era temporaneamente allontanato, a seguito del congedo di maternità, che fossimo noi i professionisti più indicati a sostituirla, nel suo ruolo di PI.

Il volume dei pazienti che afferiscono ai nostri laboratori ci ha permesso di reclutare e di richiedere il consenso di un numero piuttosto elevato di loro. Un enorme ringraziamento va alla nostra Research Manager, Jennifer Crooks, che ha supportato proattivamente lo sviluppo delle nostre attività di ricerca”.

Ha aggiunto il Dott. Barea: “Abbiamo anche regolarmente preso parte agli incontri del Gruppo specialistico della rete di ricerca clinica NIHR del sud di Londra (South London NIHR Clinical Research Network Specialty Group, n.d.A.), presso l’ospedale Guy and St.Thomas’. Sono entrato a far parte del CRN Network nel 2016 e sono enormemente grato per il sostegno offertomi da questo gruppo”.

Il Professor Nick Levell, dermatologo leader del NIHR Clinical Research Network, intervistato, ha detto: “L’infermieristica britannica è all’avanguardia nel mondo, in molti settori. Gli infermieri Principal Investigators ci stanno dimostrando che gli infermieri coinvolti nelle attività di ricerca possono essere estremamente efficienti, qualora ricoprano questo incarico. Speriamo di sviluppare ulteriormente questo ruolo in tutte le Regioni del Regno Unito,  in modo che la ricerca clinica possa crescere ed i risultati possano essere progressivamente incorporati nell’attività di cura quotidiana”.

Luigi D’Onofrio

 

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