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Recovery Plan, Fnopo: “Pochi 9 miliardi per un comparto in affanno”

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Fnopo sul Decreto Rilancio: "Buon inizio per sanare le discriminazioni a danno delle ostetriche"
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La Federazione nazionale Ordini della professione ostetrica chiede alla politica di stanziare risorse “adeguate” alle esigenze della sanità.

“È sotto gli occhi di tutti come la sanità italiana abbia urgente necessità di risorse finanziarie adeguate per poter garantire efficacia e sicurezza delle cure e assistenza. Risorse che, come sta dimostrando l’attuale pandemia, sono state insufficienti e inadeguate per affrontare l’emergenza-urgenza sia a livello delle strutture Covid sia a livello delle strutture e dei servizi territoriali (consultori/ambulatori generali e specialistici), che solo gli enormi sacrifici dei professionisti della sanità hanno saputo tamponare. La buona volontà, però, non può essere la soluzione a problemi decennali. Risulta quindi incomprensibile come, nella bozza del Recovery Plan, il Governo abbia pensato di stanziare solo 9 miliardi di euro a un comparto in affanno e ormai quasi al collasso. Una decisione politica miope, che rischia di costare molto di più nel lungo periodo in termini di salute dei cittadini e delle finanze dello Stato”. Così, in una nota, i vertici nazionali della Federazione nazionale Ordini della professione ostetrica (Fnopo).

“Bene ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha invocato un ripensamento di quella cifra e chiesto che venga affrontato con contezza il tema dello stanziamento di fondi in sanità – dice la presidente Fnopo, Maria Vicario -. La cifra che si intende stanziare, e che è ancora solo una previsione, è infatti ben lontana dall’essere adeguata, a maggior ragione se si pensa a tutti i tagli che negli ultimi anni sono stati operati, anche in termini di personale. Oggi più che mai il territorio necessita di investimenti urgenti, ingenti e adeguati alle nuove esigenze di salute della popolazione per affrontare le numerose esigenze che la pandemia ha reso ancora più evidenti, e durante la quale fortunatamente continuano a nascere bambini”.

Prosegue la nota: “Nel corso della grave emergenza sanitaria, tra le tante criticità, due tematiche stanno diventando cruciali per la vita e la tenuta del Paese: la popolazione sempre più anziana, nella quale la percentuale femminile è quella più elevata, e il contestuale crollo delle nascite. Due fenomeni che, a quanto pare, non sono tenuti nella giusta considerazione dalla politica e che rappresentano invece dei costi importanti per il Fondo sanitario nazionale (Fsn). La popolazione anziana perché porta con sé un aumento della spesa sanitaria dovuta a patologie legate all’età e per le quali spesso mancano adeguata informazione e supporto, come avviene per la mancata presa in carico della donna che soffre di disfunzioni pelvi perineali. Il grave fenomeno della denatalità perché, non garantendo il ricambio generazionale, mette già nel medio periodo a dura prova la tenuta del welfare”.

Concludendo: “La Federazione nazionale delle ostetriche auspica che politica e istituzioni mostrino maggior sensibilità e attenzione alla salute delle cittadine e dei cittadini, attraverso uno stanziamento congruo di risorse finanziarie e di personale. Solo così sarà possibile garantire efficacia e sicurezza delle cure, in particolare in area materno-infantile, su tutto il territorio nazionale per tentare di contrastare e superare il fenomeno delle diseguaglianze tra le diverse regioni in merito ai livelli essenziali di assistenza”.

Redazione Nurse Times

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