Gentili lettori, ho deciso di dedicare un po’ di tempo alla recensione di un libro da me acquistato circa tre mesi fa.
Il libro pare essere un manuale fondamentale per superare ogni prova concorsuale. Il titolo di questo prestigioso manuale curato da Angelo e Antonio Del Vecchio é lapalissiano: “Come superare il concorso da infermiere in dieci mosse“.
In un periodo storico dove il posto fisso rappresenta un miraggio per tutti ho deciso di investire 15 euro per l’acquisto di questo capolavoro. Ho effettuato l’ordine di acquisto online tramite il sito EBay, speranzoso di ricevere il prezioso volume in 7 giorni come promesso dall’inserzionista ma, ahimè, trascorsi 50 giorni non ho ancora ricevuto il prodotto. Ho provato a contattare l’editore Del Vecchio più volte senza ricevere alcuna risposta. Trascorsi 65 giorni ho finalmente ricevuto il manuale che mi garantirà il posto fisso in sole dieci semplici mosse. Spero sia valsa la pena attendere tutte queste settimane.
Andiamo ad analizzare l’opera:
In prima pagina è subito riportata un’avvertenza:
L’Infermiere moderno è un professionista che guarda al futuro e che, grazie anche a tutte le riforme iniziate negli Anni ’90 del Novecento, è dotato di un nuovo percorso formativo, nuovi modalità di accesso all’impiego e nuovo responsabilità.
Pensavo che le materie che avrei dovuto preparare per il test d’ammissione fossero complesse ma temo che anche le mie doti cognitive inizino a vacillare; non mi è proprio chiaro questo concetto.
Sfogliando le pagine di questo capolavoro scritto in un italiano più che claudicante giungo ai famosi 10 punti che mi garantiranno il posto di lavoro in un grande ospedale pubblico.
Punto numero 1
“Se vi trovate di fronte a dei quiz rispondete immediatamente.”
Considerando che dovrò affrontare una prova di selezione difficilmente potrò trovarmi di fronte ad una griglia del Sudoku. Andiamo avanti nella lettura del primo punto:
“… mai tornare indietro a correggere (il più delle volte chi lo fa cancella la risposta esatta e ne mette una sbagliata, rischiare in questo caso non conviene);”
L’autore ha perfettamente ragione, analizzando il primo punto deduco che devo rispondere di istinto senza voltarmi indietro e senza rileggere la domanda. Ma facendo così siamo davvero sicuri che otterrò il posto?
Punto numero 2
“Se il quiz prevede -0,25 punti per ogni domanda sbagliata e 0 punti per ogni domanda non data, vi conviene non rispondere e non rischiare di perdere punteggi utili per la classifica finale.”
Quindi il consiglio sarebbe quello di lasciare il foglio bianco per non rischiare di perdere punti?
Ma se tutte le domande prevedessero il malus in caso di errore come dovrò comportarmi?
Punto numero 3
“Se invece il quiz prevede 0 punti per ogni domanda sbagliata o non data a quel punto vi conviene rischiare e tentare di “azzeccare” la risposta esatta.”
Non ci sarei mai arrivato da solo, ma così la prova di ammissione diventerebbe una lotteria o sbaglio? A quel punto meglio dedicarsi al Superenalotto dove le possibilità di vincita sono sicuramente maggiori!
Punto numero 4
“Se nel compito sono previste una o più tracce libere siate concisi e schematici senza scrivere enormi “papiri”, perché potreste rischiare di uscire fuori traccia; la prolissità in questi casi può essere sintomo di non conoscenza della materia;”
Ho richiesto una consulenza linguistica all’Accademia della Crusca per capire come poter utilizzare il sostantivo “prolissità” per risultare colto come l’autore.
Punto numero 5
“In base al tempo che vi danno a disposizione vi organizzate nel rispondere.”
Ma se devo rispondere d’impulso e affidarmi alla fortuna come faccio ad organizzarmi nel rispondere?
Punto numero 6
“Leggete attentamente sia le domande, sia le possibili risposte (per es. un “non” può trasformare il significato della frase), e affidatevi alla buona sorte.”
Ma se devo affidarmi alla buona sorte per quale motivo dovrei leggere attentamente domande e risposte? Questo punto si contrappone al primo comandamento di Angelo Del Vecchio o sbaglio?
Punto numero 7
Rilassatevi e se siete troppo agitati prima di iniziare a parlare, di illustrare un caso o a mimare una procedura contate fino a 5;
Ho dovuto utilizzare questo consiglio più volte leggendo questa opera per evitare di cestinarla dopo poco. Spesso ho dovuto contare fino a 10 ed oltre.
Punto numero 8
“Non soffermatevi troppo sulle vostre conoscenze scientifiche, sulle teorie o e sulle evidenze scientifiche.”
Escludendo tutto ciò su cosa dovrei soffermarmi? Posso inserire qualche frase di circostanza nell’elaborato?
Punto numero 9
“Parlate di più sulle cose che sapete bene e soffermatevi di meno sul resto (evitate di pensare).”
Se mi dovessero chiedere un argomento che non conosco bene come dovrei comportarmi? Posso avvalermi della facoltà di non pensare? Sono certo che gli autori di questo libro abbiano evitato di pensare molto spesso durante la stesura. Potete insegnarmi come fare?
Punto 10
“Affidatevi alla buona sorte e non andate mai oltre le vostre possibilità intellettive e di conoscenze.”
Questo punto riassume l’essenza di questo volume e potrebbe essere dedicata agli autori di questo marasma di spezzoni presi a caso da siti e libri.
Le restati 95 pagine sono semplici copia e incolla tratti da Wikipedia e da AlphaTest pertanto non mi sembra il caso di dedicarvi particolare attenzione.
In conclusione questo libro rappresenta un’accozzaglia di informazioni senza alcun nesso logico oltre ad una selezione di articoli e titoli di leggi alla rinfusa. Pieno zeppo di refusi ed errori di ogni tipo ma anche di banalità imbarazzanti. Tra le tante è possibile citare le due migliori perle di saggezza: affidatevi alla buona sorte e non andate mai oltre le vostre capacità intellettive.
Giudizio complessivo: 1/10 – PESSIMO!
É davvero necessario spendere 15 euro per ricevere questa raccolta di “false” informazioni?
Simone Gussoni
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