In Italia ogni anno circa 70.000 persone sono vittime di un arresto cardiaco improvviso, e circa 1/3 degli arresti cardiaci si verifica nei luoghi pubblici. L’arresto cardiaco è una delle principali cause di morte, può colpire chiunque, ovunque e in qualsiasi momento e può essere combattuto soltanto nei primi minuti di insorgenza dello stesso praticando la rianimazione cardiopolmonare ed utilizzando il defibrillatore, che è un dispositivo semplice e sicuro. Intorno al 77% delle persone colpite da arresto cardiaco si trova in presenza di astanti ed è fondamentale che tutti imparino a riconoscere precocemente la gravità dell’evento e ad intervenire con una rianimazione cardiopolmonare ed una defibrillazione precoce. Nasce proprio da qui l’ideazione della “RCP Hands Only” da parte dell’American Heart Assocation.
Nonostante i recenti dati positivi, meno del 40% degli adulti riceve una RCP e in meno del 12% si utilizza un defibrillatore prima dell’arrivo del mezzo di soccorso.
Una rianimazione precoce praticata da una persona vicina alla vittima può aumentare significativamente la sopravvivenza e limitare gli esiti invalidanti. Questa è la ragione per cui tutti dovrebbero conoscere le tecniche di rianimazione di base e praticarle prima che arrivi il mezzo di soccorso. Per semplificare le azioni da compiere in caso di ACR l’American Heart Association ha ideato per prima l’approccio “RCP Hands Only“, che tradotto letteralmente significa “solo con le mani”:
1. Chiamate il sistema di risposta all’emergenza (118/112);
2. Comprimete forte e velocemente al centro del torace.
Perché risulta efficace la tecnica RCP Hands Only?
“Quando un adolescente o un adulto perde improvvisamente conoscenza ed è colpito da arresto cardiaco, i suoi polmoni e il sangue contengono una quantità di ossigeno sufficiente per garantire una corretta perfusione degli organi vitali per i primi minuti, a patto che vi sia una persona in grado di eseguire compressioni toraciche nel modo corretto e con interruzioni minime per garantire l’apporto di sangue a cuore e cervello.”
Linee guida aggiornate 2020
Cosa propongono le nuove linee guida aggiornate 2020 dell’American Heart Association a riguardo? Analizziamo di seguito gli aggiornamenti rispetto alle versioni precedenti.
2020 (Aggiornato): raccomandiamo ai soccorritori laici di iniziare la RCP per un presunto arresto cardiaco perché il rischio di lesioni al paziente è basso se il paziente non è in arresto cardiaco.
2010 (Versione precedente): il soccorritore laico non deve controllare il polso e deve presumere che sia presente un arresto cardiaco se un adulto sviene improvvisamente o una vittima non cosciente non respira normalmente. L’operatore sanitario deve dedicare non più di 10 secondi alla verifica del polso e, se il soccorritore non sente un polso entro quel lasso di tempo, deve iniziare le compressioni toraciche.
Motivazione: nuove evidenze mostrano che il rischio di lesioni a una vittima che riceve compressioni toraciche quando non è in arresto cardiaco è basso. I soccorritori laici non sono in grado di determinare con precisione
se una vittima ha polso e il rischio di sospensione della RCP in una vittima
senza polso supera il danno derivante da compressioni toraciche non necessarie.
In conclusione gli aggiornamenti tendono ad evidenziare ancora di più l’importanza della RCP hands only, applicabile dal personale laico. La semplificazione delle manovre salvavita è fondamentale come tecnica mnemonica per chi non appartiene al settore sanitario.
Sintesi delle linee guida 2020 American Heart Association: https://cpr.heart.org/-/media/cpr-files/cpr-guidelines-files/highlights/hghlghts_2020eccguidelines_italian.pdf
Arianna Michi
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