Storie d’amore, di amicizia, di profonda umanità e dedizione professionale.
Si tratta di “un diario dell’era del Covid-19 che non perderà valore col tempo perché rimarrà una straordinaria testimonianza di questo altrettanto straordinario periodo storico.
Ho scelto di mettermi al servizio di chi soffre. Ho scelto di essere Infermiere , un professionista della salute ho scelto di seguire la mia passione di “essere in prima linea” nelle attività di cura e soccorso nelle urgenze e emergenze.
Pellegrino Coretti, infermiere
Pellegrino Coretti, infermiere. Nasce il 20 agosto del 1987 a Napoli. Vive a Milano dove lavora. Infermiere per passione e orgoglioso di esserlo.
Il suo lavoro è impegnativo, ma di altissima soddisfazione. È turnista all’ASST Niguarda di Milano, nell’Unità Dialisi e Trapianti per urgenze e emergenze.Quando c’è la possibilità di effettuare un trapianto sa che la vita del paziente ricevente potrà cambiare per sempre.
Tocca con mano ogni giorno l’importanza della professione. Molti si prodigano come lui, in tutti i modi per assistere al meglio i pazienti, ma le risorse umane non bastano. Soprattutto dopo i tagli alla sanità.
Ama la crescita e la valorizzazione della professione.
La sua esperienza è stata approfondita in “Racconti di cura che curano“.
“Racconti di cura che curano” è un progetto nato da un’idea di R. Silvia Fortunato, infermiera di Bologna con le passioni della lettura e della scrittura. Si tratta di un e-book che ha avuto risalto a che sulla stampa nazionale, che racconta le esperienze, in questo momento di grave difficoltà nazionale di 60 infermieri in questa emergenza covid 19.L’e-book ha due scopi: il primo è benefico, perché il ricavato dalla vendita verrà devoluto al progetto della FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche) #NoiConGliInfermieri, che ha creato un fondo per aiutare gli infermieri colpiti dal coronavirus; il secondo è l’indubbio valore testimoniale di questa antologia, curata dalla stessa R. Silvia Fortunato.
Scorrendo le pagine di questo ebook ci si trova catapultati nella prima linea di questa emergenza sanitaria. L’antologia, infatti, raccoglie pensieri, emozioni, esperienze di infermieri e medici di tutta Italia.Leggendo i brani che la compongono si rimane sorpresi a piangere per la commozione, a indignarsi per la situazione in cui tanti operatori sono stati (e sono) costretti a lavorare, ad arrabbiarsi per le incomprensioni.
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