Paura, fatica, senso di solitudine. Sono i sentimenti che più ricorrono nelle storie di medici e infermieri che sono stati, e sono tuttora, in prima linea contro il coronavirus. Preziose testimonianze – racconti di malattia, di guarigione o di perdita, ma a volte anche di semplice quotidianità – che sono state raccolte in due siti dedicati (www.resistere.medicinanarrativa.it e https://vissuto.intensiva.it/, quest’ultimo curato dalla Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva – Siaarti), nell’ambito del progetto di medicina narrativa “R-Esistere: respiro, ricordo, racconto”, di cui si parla nel terzo numero della Newsletter RaraMente, online sul portale delle Malattie rare del Ministero della Salute.
Al progetto, messo a punto dalla Società italiana di medicina narrativa (Simen), collaborano il Centro nazionale malattie rare dell’ISS, la Siaarti e oltre 30 partner tra associazioni di pazienti (tra cui Uniamo) e società scientifiche che sono stati sponsor dell’idea e/o donatori del patrimonio di storie. Una prima analisi delle storie è stata presentata lo scorso 26 novembre, nel corso del webinar dell’Istituto Superiore di Sanità “Malattie rare e COVID-19”.
I racconti, 112 in tutto, studiati col contributo della ricerca qualitativa, consentono di analizzare i bisogni di chi lavora negli ospedali, in particolare nelle terapie intensive, nel tentativo di trovare risposte efficaci per migliorare non solo l’efficienza, ma anche l’umanità delle cure. Storie che aiutano a capire meglio ciò che è stato vissuto da questi operatori sanitari e che tracciano una mappa di cosa è stato il Covid-19 e delle criticità che ha messo a fuoco.
Redazione Nurse Times
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