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Quanto guadagna un infermiere NHS? Guida (aggiornata) agli stipendi inglesi

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Quanto guadagna un infermiere NHS? Guida (aggiornata) agli stipendi inglesi
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Proponiamo un nuovo contributo di Luigi D’Onofrio, nostro collaboratore dal Regno Unito.

Il bello dell’Inghilterra è che, quando si vogliono trovare dati e statistiche ufficiali relativi alla pubblica amministrazione, non serve effettuare ricerche complesse: bastano pochi minuti online e un’adeguata conoscenza dell’inglese. È tutto liberamente consultabile e spesso anche liberamente scaricabile. L’immenso vantaggio che ne deriva è che non vi è molto spazio per l’immaginazione o per le supposizioni.

Da lungo tempo mi capita di leggere cifre contrastanti e spesso esorbitanti sui guadagni degli infermieri inglesi. Ho creduto, pertanto, che fosse utile fare un po’ di chiarezza in materia, attingendo dalle statistiche ufficiali e aggiornate dell’NHS, in modo da orientare chi fosse intenzionato a partire ora per il Regno Unito oppure non fosse ancora abituato a comprendere i livelli salariali degli infermieri inglesi.

La mia, pertanto, sarà una guida piccola, ma il più possibile pratica ed esaustiva. Per inciso, consentitemi una polemica, richiamando l’introduzione: provate a fare la stessa cosa digitando parole come “stipendio infermieri italiani”, e fatemi sapere quanto tempo ci mettete a trovare le informazioni che vi occorrono.

Iniziamo con una brutta notizia: così come in Italia, anche in Gran Bretagna la contrattazione collettiva pubblica vede l’inserimento degli infermieri in un comparto, al pari di altri professionisti sanitari, amministrativi, figure tecniche e di supporto e così via. Per tutti le retribuzioni sono strutturate in pay scales, ovvero scalini o tabelle salariali, aggiornate nel 2018 con l’approvazione del pay deal, ovvero il rinnovo del contratto collettivo pubblico.

Il pay deal ha stabilito aumenti retributivi spalmati su tre anni, ma con meccanismi estremamente complessi e tuttora molto controversi, fonte di numerose polemiche nella categoria. Le pay scales le trovate su diversi siti, ma personalmente vi rimando a quello del sindacato RCN, il Royal College of Nursing: https://www.rcn.org.uk/employment-and-pay/nhs-pay-2018-19.

Elemento strutturale nell’organizzazione delle tabelle è la band, cioè la banda o fascia salariale, che corrisponde ai diversi “scatti di carriera” e agisce anche da “barriera” tra figure professionali e operatori di supporto. In effetti, un Technician (un tecnico radiologo, ad esempio) o un HCA (Health Care Assistant) sono inquadrati generalmente nel band 3, mentre la nuova figura del Nursing Associate, paragonabile al nostro oss specializzato (con formazione complementare) rientra nel band 4. Un infermiere neoassunto sarà inserito nel band 5; l’infermiere senior o specialist potrà essere un band 6 o 7; un matron (figura assimilabile a un coordinatore infermieristico dipartimentale) sarà un band 8, mentre un dirigente infermieristico del Trust potrà essere un band 9, il livello massimo.

All’interno di ogni band sono poi previsti incrementi retributivi (pay points), legati all’anzianità di servizio. Prima del nuovo pay deal, l’aumento era in genere annuale. Le modifiche contrattuali hanno però introdotto accorpamenti di numerosi pay points, con il risultato che ora gli aumenti in busta paga sono tabellati, in molti casi, ogni due anni.

Per comprendere un po’ meglio l’impostazione generale bisogna poi considerare un ultimo presupposto. Gli stipendi NHS, infatti, non sono identici in tutta la Gran Bretagna, toccando – a parità di banda e di anzianità di servizio – i livelli minimi nell’Irlanda del Nord e quelli massimi in Scozia. La differenza è attestabile in 400-500 sterline annue.

Soddisfatte queste premesse, vorrei rispondere alla fatidica domanda: se mi trasferisco nel Regno Unito (consideriamo d’ora in poi, per comodità, solo l’Inghilterra, escludendo Scozia, Galles e Irlanda del Nord), quanto guadagnerò? Non vi è una risposta univoca.

In primo luogo, riuscire ad attestare, al momento dell’assunzione, di aver svolto esperienza lavorativa in Italia comporterà l’inserimento in un livello salariale adeguato agli anni di lavoro maturati. Se un neolaureato, pertanto, guadagnerà poco più di 22.000 sterline nel suo primo anno di assunzione (circa 11 sterline orarie), un infermiere che abbia già svolto 4 anni di lavoro in Italia verrà ugualmente inquadrato come band 5, ma si troverà in un pay point superiore, per cui arriverà a guadagnare immediatamente oltre 25.000 sterline annue, più di 13 orarie.

Per estrapolare il guadagno (lordo!) mensile, le cifre qui indicate devono essere poi necessariamente divise per 12, non esistendo in Gran Bretagna gli istituti della tredicesima e quattordicesima. Ecco, allora, che per il giovane neolaureato di prima la busta paga mensile si aggirerà sulle 2.200 sterline lorde, da cui andranno detratti i contributi pensionistici e le imposte, pari a circa 600-700 pounds.

Dunque, lo stipendio di partenza può essere di solo 1600 pounds? Calma. Non c’è nessun trucco, nessuna delusione. Si tratta, infatti, di una paga base, che non considera le maggiorazioni per l’attività svolta nei weekend, nei giorni festivi (Bank Holidays) e notturna, ovvero le unsocial hours, le ore – letteralmente – sottratte alla socializzazione (il tempo trascorso con famiglia e amici, insomma). Chi lavora nella realtà metropolitana di Londra, inoltre, vedrà nella propria payslip, la busta paga, un’ulteriore voce (denominata High Cost Area Supplement), che compensa il maggior costo della vita nella metropoli e varia a seconda dell’area di residenza.

Prendendo in prestito una metafora dai giochi di carte, un’ulteriore “briscola” in busta paga consiste nel ricevere un’ennesima maggiorazione in caso di overtime, ovvero di sforamento del tetto di 150 ore mensili, previsto contrattualmente.

Un discorso a parte merita sicuramente la prestazione di lavoro straordinario (bank), attraverso società interinali, le agencies: la regolamentazione e le retribuzioni di questa attività sono completamente diverse, variando, per un turno diurno e infrasettimanale, dalle 18 fino alle 22-23 sterline lorde orarie (e oltre, ma dipende dall’esperienza come Agency) per un band 5, a seconda del Trust per cui si presta servizio e della propria capacità di contrattare la tariffa.

In buona sostanza, la payslip può tranquillamente superare, dopo un periodo di permanenza in Uk di due-tre anni, le 2.000 sterline, questa volta nette. Tenete però presente che, per ragioni che ancora in parte mi sfuggono, è meglio che non spargiate troppo la voce su quanto intascate ogni mese, poiché, se da un lato le informazioni ufficiali sono liberamente fruibili e condivisibili, parlare dei guadagni personali, oppure lamentarsi per essi, anche e soprattutto con i propri colleghi, non è un’abitudine vista di buon occhio. Non solo tra i dipendenti NHS.

Luigi D’Onofrio
Italian Nurses Society

 

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