La Regione ha autorizzato l’assunzione di quasi duemila precari in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge Madia o dal Dpcm 2015.
A partire da gennaio i direttori generali delle Asl pugliesi daranno inizio alla stabilizzazione dei precari. Lo ha comunicato la Regione ai sindacati, autorizzando l’assunzione di circa 1.500 operatori sanitari in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge Madia, ossia di chi ha superato una procedura selettiva. A questi si aggiungerà chi possiede i requisiti stabiliti invece dal decreto ministeriale del 2015, che prevede la possibilità di appositi concorsi. Si arriverà così a un totale di quasi duemila nuovi assunti.
Giancarlo Ruscitti, capo del dipartimento Promozione della salute della Regione, aveva annunciato il via libera nel corso dell’incontro coi sindacati tenutosi mercoledì 21 dicembre, confermando che, entro il termine ultimo di stabilizzazione previsto dalla legge Madia, il fabbisogno di personale andrà ben oltre la platea delle stabilizzazioni e dello scorrimento integrale della graduatoria del concorso per infermieri della Asl di Bari. Ecco perché, in un secondo momento, potrebbe aprirsi la possibilità di stabilizzare anche i precari reclutati con contratti di lavoro flessibile (co.co.co., per esempio) o col ricorso a procedure di mobilità e a nuovi bandi di concorso.
È stata dunque accontentata la delegazione della Fials, che nello stesso incontro aveva chiesto ai vertici del dipartimento di provvedere alla stabilizzazione di tutti i precari, pretendendo omogeneità di comportamento da parte dei direttori generali delle dieci aziende sanitarie nell’attuare le procedure di assunzione, anche attraverso l’utilizzo della graduatoria del “concorsone” per infermieri appena concluso dalla Asl Ba. Inoltre aveva chiesto che si accelerasse il più possibile, procedendo già nel primo semestre del 2018 al maggior numero di assunzioni, considerando che sarà presto disponibile il numero di pensionamenti del 2017 da rimpiazzare.
Sin dai primi giorni dell’anno nuovo saranno insediati due tavoli tecnici – uno coi direttori generali, l’altro coi sindacati – per monitorare e rendere operativo il processo di stabilizzazione dei precari, garantendo loro la prosecuzione dell’attività lavorativa nelle aziende dove prestano attualmente servizio.
Lascia un commento