L’assessore Palese: “Deve esserci un controllo stretto sulle voci di spesa individuate”.
In Puglia ricognizione è stata quasi ultimata, la quadratura è certa. Non sarà necessario aumentare le addizionali Irpef e Irap per riportare in equilibrio i conti della sanità. Un risultato ottenuto, come scandisce l’assessore alla Salute, Rocco Palese (foto), «con grandi sacrifici» dell’intera Regione: le coperture provengono dal bilancio autonomo, e dunque vanno a toccare la capacità di spesa degli assessorati.
Palese e il capo dipartimento, Vito Montanaro, hanno convocato di nuovo i direttori generali: due ore di riunione, proseguite anche alla presenza del governatore della regione Puglia, Michele Emiliano e dell’assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese. Il tema è quello già noto: le Asl devono attenersi, stavolta senza eccezioni, alle indicazioni sul contenimento della spesa contenute nella delibera di giunta del 28 marzo.
Il ragionamento è sintetizzato così da Palese: «In Puglia è stato fatto un enorme sforzo per raggiungere l’obiettivo di non aumentare le tasse e di non chiudere reparti e ambulatori. Ma questo riguarda l’anno passato. Ora è assolutamente necessario ripristinare l’equilibrio corrente. E dunque deve esserci un controllo stretto sulle voci di spesa individuate, evitando l’utilizzo dei fondi correnti per gli investimenti e controllando la farmaceutica e i dispositivi».
Il disavanzo in Puglia ammonta come noto a circa 450 milioni, che potrebbero leggermente diminuire in sede di approvazione definitiva dei bilanci delle Asl. Circa 260 milioni sono coperti dall’aumento del fondo sanitario per il 2022, gli altri 190 vengono per una parte dal bilancio autonomo (circa 100 milioni) e per gli ultimi 90 saranno coperti attraverso l’utilizzo dei residui vincolati, grazie all’accordo raggiunto in Stato-Regioni.
In quei 100 milioni ci sono però gli spazi di manovra di gran parte degli assessorati, che perdono capacità finanziaria ordinaria e dovranno orientare la programmazione solo sui fondi straordinari. In Puglia il problema riguarda tutti (ad esempio i trasporti, piuttosto che i servizi sociali), ma è particolarmente pesante per la Cultura, perché la nuova programmazione europea 2021-2027 non comprende cultura e turismo: per compensare il taglio di 15 milioni resta solo l’eventuale utilizzo dei fondi Fsc, su cui però non c’è ancora certezza, perché l’intenzione del governo è di accentrarne la gestione a Roma.
Prima dell’incontro con i direttori generali Montanaro ha coordinato la riunione sui fabbisogni della protesica. È la maxi gara da 3 miliardi bandita da InnovaPuglia e annullata dal Tar di Bari perché è emerso che le previsioni di acquisto erano sballate. La Regione ne ha imposto una revisione, che porterà a ripresentare a breve il bando con numeri più vicini alla realtà.
Nel frattempo – è stato detto ai direttori generali – l’acquisto delle protesi in Puglia dovrà comunque avvenire attraverso gli accordi quadro esistenti, badando a scegliere sempre il minor prezzo ed evitando, per quanto possibile, il ricorso alle dichiarazioni di infungibilità. Stesso discorso per la farmaceutica: a breve sarà presentata la delibera contenente le indicazioni sul contenimento. I direttori generali dovranno dimostrare ogni due mesi le azioni di monitoraggio effettuate.
Redazione Nurse Times
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno
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