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Puglia: nasce il modello Care 3.0 di presa in carico dei pazienti cronici. Infermieri azzerati

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Il “Piano di Riordino della Rete Ospedaliera in Puglia” secondo EMILIANO
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Lo avevamo annunciato un anno fa con il nostro articolo dal titolo “Emiliano azzera gli infermieri nel Progetto Care Puglia 3.0”

Non è una novità, l’idea del Presidente Emiliano di coinvolgere nei processi decisionali che riguardano il sistema delle cure sanitarie tutti. Pur tuttavia la realtà dei processi decisionali attuati da Emiliano, in sanità seguono tutt’altra filosofia. A sostenerlo, in ambito alle scelte che egli opera in ambito sanitario, spesso sono gli stessi partiti che sostengono la sua maggioranza.

Lo slogan di Emiliano, ripreso lungo i viali della fiera del levante, “Puglia la casa della partecipazione” riportano in auge un vecchio proverbio “tra il dire e il fare, nella realtà c’è di mezzo il mare”.

Viene approvato oggi dalla Giunta il Modello Care Puglia 3.0 per Governo della domanda e presa in carico dei pazienti cronici.

Portiamo alla vostra attenzione il testo ripreso integralmente dal sito istituzionale www.regione.puglia.it.


Dopo un lungo e proficuo confronto con le organizzazioni rappresentative della medicina generale, è stato approvato oggi dalla Giunta Regionale il documento che istituisce e disciplina il progetto CARE Puglia 3.0, per la presa in carico e la gestione delle persone affette dalle principali patologie croniche, predisposto dall’ARESS e dal Dipartimento per la Promozione della Salute della Regione Puglia e già condiviso con il Ministero della Salute.

Tutti i sistemi sanitari, non solo in Italia, sono oggi di fronte alla enorme sfida rappresentata dalla cronicità.  Le patologie croniche sono in progressiva crescita e, richiedendo continuità di assistenza per periodi di lunga durata oltre ad una forte integrazione con i servizi sociali, impegnano gran parte delle risorse del SSR. Si stima, infatti, che circa il 70-80% delle risorse sanitarie a livello mondiale sia oggi speso per la gestione delle malattie croniche.

Dalla Banca Dati Assistito emerge che la prevalenza dei soggetti cronici in Puglia nel 2015 si attesta intorno al 40% della popolazione, il quale assorbe circa l’80% del valore tariffario delle prestazioni sanitarie erogate in regione.

Ma in Puglia il fenomeno assume una ulteriore valenza se si pensa che dal confronto con il resto d’Italia (dati ISTAT 2015) emerge come la Puglia sia la regione con i più alti carichi di malattia cronica sia per quanto concerne i soggetti con almeno una cronicità grave che i soggetti con tre o più cronicità gravi.

La sfida della cronicità è stata affrontata a livello nazionale con il Piano Nazionale Cronicità, che indica come gli obiettivi di cura di questi pazienti devono essere finalizzati al miglioramento del quadro clinico e dello stato funzionale, alla minimizzazione della sintomatologia, alla prevenzione della disabilità e al miglioramento della qualità della vita.

A questi obiettivi il progetto Care Puglia intende dare risposta mediante una proposta di presa in carico  del paziente cronico  (valutazione del bisogno di ciascun assistito e relativa offerta di servizi) da parte dei Medici di Medicina Generale che hanno in carico il paziente ai quali viene attribuito un ruolo fondamentale, ed una modalità attraverso la quale viene data attuazione ai Percorsi Diagnostici Terapeutici (PDT) con un’alta attenzione sull’individuo affetto da patologia cronica, centro della programmazione del percorso socio-sanitario, attraverso la possibilità di personalizzare i PDT di riferimento in Piani di Assistenza Individuale (PAI).

In altre parole, il Medico di Medicina generale che aderisce al Progetto (possono partecipare al progetto sperimentale tutti i medici di AP che dispongono di collaboratore di studio e dell’infermiere professionale) dovrà inquadrare sul piano clinico e sociale le esigenze del paziente, disegnare il percorso individuale sulla base delle linee guida nazionale e internazionali, promuovere l’adesione al percorso da parte del paziente.

In questo processo assume rilievo la figura dell’infermiere di studio che assume le funzioni di case manager: è una figura professionale di assistenza ma anche di collegamento tra i diversi attori del percorso assistenziale, favorendo l’integrazione e fungendo da tutor del paziente, nel percorso assistenziale.

Viene inoltre coinvolto il collaboratore di studio, che oltre ad occuparsi della gestione informatica del processo, coadiuva l’infermiere nel supporto alla gestione delle pratiche amministrative del paziente. Sarà il collaboratore di studio ad effettuare le prenotazioni delle prestazioni specialistiche sulle agende dedicate, ad informare il paziente delle scadenze, ad effettua il recall in caso di mancata aderenza.

I pazienti target sono rappresentati dagli assistibili dal SSR Puglia con età superiore a 40 anni affetti dalle patologie di interesse previste nella fase sperimentale:

  • Ipertensione arteriosa 
  • Diabete Mellito di tipo II
  • Broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO)
  • Scompenso cardiaco

I pazienti potenzialmente reclutabili sono complessivamente pari a 1.080.424, pari in media a 295 per ciascun medico di medicina generale.

E’ prevista una prima fase sperimentale della durata massima di due anni, al termine della quale il modello assistenziale così definito sarà implementato per l’intera popolazione cronica con il coinvolgimento di tutti i Medici di Medicina Generale.

Conclusa questa fondamentale fase preliminare di approvazione del modello, le parti, alla luce di quanto concordato nella seduta del Comitato Regionale Permanente della Medicina generale del 29.10.208, dovranno definire con apposite linee guida gli indirizzi per il governo della domanda nei percorsi di presa in carico e potranno avviare le attività previste.


 

La Puglia in controtendenza nazionale. Così mentre altre regioni virtuose come Toscana, Piemonte, Lombardia, Liguria puntano sull‘infermiere di famiglia e comunità, la sanità di Emiliano punta tutto sui medici di medicina generale, relegando gli infermieri ad un ruolo di marginale.

 

Redazione NurseTimes

 

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