Il governatore ha pubblicato tre post dagli umori mutevoli nell’arco di 24 ore. Prima l’esultanza per la “promozione” della sua regione. Poi, dopo le critiche dei follower, la presa di distanza dal Governo. Infine l’attacco a social e organi d’informazione.
“La Puglia è zona gialla – ha esultato ieri il governatore pugliese Michele Emiliano -. Questo significa che il nostro sistema sanitario ha retto l’ondata che nel solo mese di novembre ha portato a 35mila i nuovi contagi, quando in tutta la prima ondata erano stati poco più di 4mila. Ha retto grazie alla programmazione fatta sulla rete ospedaliera, che ci ha consentito di allargare man mano che ne abbiamo avuto necessità i posti letto, moltiplicando i reparti di terapia intensiva dedicati ai pazienti Covid, l’area medica e i posti letto cosiddetti post acuzie. Sicuramente è un segnale incoraggiante essere tra le regioni italiane classificate in area gialla, ma questo non vuol dire affatto che il pericolo sia superato: dobbiamo mantenere sempre alta l’attenzione e rispettare le regole di prevenzione, perché il virus circola e va in ogni maniera contenuto, come lo stesso Istituto Superiore di Sanità ci dice di fare a causa dell’ancora elevato numero di contagi. […] Ma la Puglia, come vedete, non ha mollato mai”.
Questo primo post è stato preso di mira da tantissimi commentatori, che hanno espresso tutto il loro disappunto per l’esultanza di Emiliano e per l’ottimismo profuso sui social. Ecco allora, dopo un’ora, l’invito alla calma: “In applicazione delle decisioni del Governo, la Puglia è zona gialla. Ma nessuno è autorizzato a darsi alla pazza gioia. Non siamo mai andati in zona rossa, è vero, ma i rischi sono ancora altissimi”. E la frecciata al Governo: “Come tanti che già fanno la fame a causa delle chiusure anti-Covid dei mesi passati. Ripeto che la zona gialla è una decisione del ministro della Salute, e non della Regione Puglia. Non si tratta di una decisione discrezionale, ma dell’applicazione dei 21 criteri che vengono elaborati dall’Istituto Superiore di Sanità”.
Anche stavolta, però, i follower di Emiliano non l’hanno presa bene, imputandogli uno scaricabarile nei confronti del Governo. Passa un’altra ora ed Emiliano pubblica un terzo post sul suo profilo con cui si scaglia contro chi esaspera gli animi: “La battaglia è dura e dobbiamo resistere alla tentazione di andar dietro alle sensazioni del momento, che cambiano troppo spesso. In guerra non si dà retta a chi vuole farti perdere, a chi ti indebolisce seminando discordia e sfiducia. È chiaro che ci sono anche quelli che approfittano di questa situazione per esasperare gli animi, per scatenare dissenso. È legittima la loro attività e passa da giornali, tv, social, che ciascuno usa a proprio uso e consumo. Dobbiamo combattere la pandemia non con un modello dittatoriale, ma in democrazia. E come vedete, l’Italia ce la fa anche così. Non fatevi reclutare nelle file di questo o quel punto di vista, cambiando opinione a seconda che siate ristoratori o gestori turistici, medici o infermieri, in maggioranza o all’opposizione”.
E ancora: “Ricordatevi sempre di non affondare la barca che sta consentendo a tutti noi di sopravvivere, sia pure con tanti errori da correggere. Quando leggete un giornale che dice che siamo i peggiori per questo o per quello, ricordatevi che potrebbe avere ragione oppure che potrebbe avere un proprietario facoltoso che lo utilizza per avere più soldi o più potere. Quando sentite qualcuno che vuole chiudere tutto, pensate che probabilmente vive di rendita o di stipendio, ma potrebbe anche essere un sanitario sfinito che vorrebbe chiudervi in casa per allentare la morsa sul suo reparto. Insomma, scrivete sui social, discutete, scornatevi, insultatevi, ma non prendete troppo sul serio i fomentatori, i provocatori, quelli che finalmente hanno trovato qualcuno che li legge”.
Redazione Nurse Times
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