Valorizzare l’attività professionale degli infermieri, in particolare nel servizio di emergenza 118. È quanto chiede, con due risoluzioni, il Consiglio regionale dell’Emilia Romagna, che interviene così sul caso sollevato dall’Ordine di Bologna. Per Giuseppe Paruolo (PD) le azioni disciplinari intraprese dall’Ordine “rischiano di farci fare significativi passi indietro”. Per Lega, Fi e Fdi-An l’Aula non dovrebbe sindacare sui provvedimenti deontologici assunti dall’Ordine.
Sta avendo luogo una vera e propria battaglia politica e di tutela nei confronti della categoria professionale infermieristica dopo le polemiche dei giorni scorsi circa la sospensione dei medici del 118 Emilia Romagna per aver promosso la somministrazione autonoma in regime extraterritoriale da parte dell’infermiere.
PD, SEL, e Movimento 5 Stelle firmatari di due risoluzioni finalizzate a valorizzare l’attività professionale del personale infermieristico, in particolare nel servizio di emergenza 118
Nell’illustrare la risoluzione, spiega in una nota il Consiglio, Paruolo ha ricordato il caso di alcuni Ordini dei medici di alcune città dell’Emilia-Romagna che hanno presentato esposti e aperto procedimenti disciplinari, conclusisi, nel caso dell’Ordine di Bologna, con una sentenza di sospensione dal servizio di alcuni medici responsabili di aver redatto procedure e istruzioni operative che regolano l’intervento degli infermieri sulle ambulanze del 118, affermando che sarebbero state attribuite al personale infermieristico competenze che sono invece esclusiva prerogativa del medico
“Crediamo fortemente in una sanità che veda la piena valorizzazione delle figure professionali dei medici e degli infermieri nel segno della collaborazione e dell’innovazione – ha affermato Giuseppe Paruolo (Pd) -. Invece di intraprendere azioni disciplinari che rischiano di farci fare significativi passi indietro sarebbe bene che tutti, compreso l’Ordine dei Medici, ci adoperassimo per definire la modalità per guardare al futuro nell’interesse dei cittadini. Chiediamo quindi di garantire la valorizzazione professionale degli infermieri in un quadro di equilibrio e rispetto dei diversi ruoli (medico, infermiere, altri operatori sanitari), riconoscendo il valore di esperienze pilota e indicando in modo chiaro, certo e omogeneo le modalità di lavoro delle equipe di soccorso.”
Raffaella Sensoli (M5s), sottolinea come “i procedimenti disciplinari richiamati derivano da una cronica mancanza di programmazione nell’organizzazione del servizio di emergenza”. Per questo Sensoli invita la Giunta “a definire, nell’ambito delle proprie competenze, un approccio multidisciplinare da parte di medici e infermieri con l’obiettivo di migliorare la risposta sanitaria, valorizzando le singole professionalità”.
Non tutti però, come accennato, hanno condiviso le posizioni di PD, Sel e M5S. Daniele Marchetti (Ln) ha infatti ammonito l’Aula “a evitare prese di posizione sul pronunciamento di un Ordine professionale”, sollecitando la Giunta a riorganizzare il servizio regionale di emergenza coinvolgendo medici e infermieri.
Indubbiamente, la questione del 118 è particolare, dal momento che non è sempre prevista sulle ambulanze la presenza di un medico.
Eppure, non molto lontano, in Ottobre 2015…il presidente dell’Ordine dei medici di Bologna non si dice contrario all’attribuzione di nuove competenze agli infermieri. Anzi, si dice “a favore di una legge che modifichi il profilo professionale degli infermieri dando loro competenze ma anche un’adeguata formazione per compiere determinati atti. Se domani ci sarà una legge che, come accade in altri Paesi, metterà gli infermieri nelle condizioni di compiere in sicurezza questi atti e di rispondervi in termini di responsabilità, l’Ordine dei Medici di Bologna non avrà nulla da ridire”.
Staremo a vedere!!!
Nurse Times seguirà attentamente la vicenda ed esprime solidarietà ai Colleghi Medici depositari del provvedimento disciplinare.
PAPAGNI Giuseppe
CALABRESE Michele
Bibliografia e sitografia:
Lascia un commento