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Premiato il giovane ricercatore Riccardo Moia: le sue scoperte hanno aperto nuovi orizzonti nella cura della Leucemia

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Premiato il giovane ricercatore Riccardo Moia: le sue scoperte hanno aperto nuovi orizzonti nella cura della Leucemia
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Grazie alla ricerca realizzata da Riccardo Moia, giovane ricercatore dell’Università del Piemonte Orientale, enormi passi avanti potrebbero essere compiuti nel trattamento di numerose patologie.

La scoperta del 26enne, medico specializzando in servizio presso il reparto di ematolgia dell’ospedale Maggiore di Novara, aiuterà i medici a trattare più efficacemente la leucemia linfatica cronica.

Il dott. Moia è già risultato vincitore del primo premio del National Contest UNDER 40 in HEMATOLOGY a cui hanno partecipano giovani ematologi da tutta Italia presentando le loro ricerche.

Moia, romagnanese di nascita, si è laureato lo scorso anno presso la facoltà di medicina e chirurgia dell’Università del Piemonte Orientale a Novara.

Desidero davvero ringraziare il Professor Gianluca Gaidano per tutte le opportunità che mi ha concesso – racconta Moia – e tutta l’ematologia di Novara, per avermi fatto sentire parte di una famiglia

Il giovane ha presentato a Roma i risultati di un progetto sull’identificazione di “nuovi predittori molecolari” per ottimizzare la terapia della leucemia linfatica cronica, ovvero la più comune leucemia della popolazione adulta: si tratta di un progetto sul quale l’Ematologia UPO lavora attivamente, sostenuta dai finanziamenti di Novara-AIL ed AIRC 5 x 1000.

Il dottor Moia spiega:

Abbiamo identificato la mutazione di un nuovo marcatore molecolare per selezionare   i   pazienti   con   leucemia   linfatica   cronica,   che   recidivano   precocemente   dopo la chemioterapia. Potremo utilizzare questa scoperta nell’ambito della medicina di precisione per trattare i pazienti con  tale mutazione, utilizzando  nuovi farmaci biologici che, bersagliando specifici target molecolari, sembrano essere in grado di superare la loro chemio-refrattarietà, migliorando la sopravvivenza dei pazienti.

Moia sottolinea come questa ricerca sia stata resa possibile grazie al costante lavoro in équipe dell’intero gruppo formato sia da medici che da biotecnologi nazionali ed internazionali dell’Università del Piemonte Orientale, coordinati dalla guida del Professor Gianluca Gaidano.

AIL Novara e AIRC 5×1000 hanno finanziato il progetto, permettendone lo svolgimento.

Simone Gussoni

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