Lo ha stabilito la Corte di Cassazione a distanza di quasi otto anni dai fatti.
L’Asl Toscana Centro va considerata parte offesa e, come tale, ha diritto a un giusto risarcimento per il danno di immagine subito. Così ha deciso la Corte di Cassazione, a distanza di quasi otto anni dai fatti, in merito alla vicenda degli infermieri e degli oss accusati di maltrattamenti ai danni degli anziani ospiti della ex Rsa di Narnali (frazione di Prato), mettendo fine alla contrapposizione tra l’Azienda sanitaria e i giudici di Appello, che ne avevano rigettato la richiesta di costituzione di parte civile
Nell’inchiesta risultavano indagati 17 dipendenti, 13 dei quali hanno definito la loro posizione con patteggiamenti e riti abbreviati. Altre quattro posizioni sono state discusse in dibattimento e il processo si è chiuso per tutti con l’assoluzione. Era rimasta ancora in sospeso la posizione dell’Asl, che in quel processo figurava al contempo come responsabile civile e parte offesa.
A far partire le indagini furono le denunce di alcuni famigliari degli ospiti della casa di riposo, che avevano notato i lividi sulle braccia e sulle gambe dei propri cari, mettendoli in relazione ai modi bruschi di alcuni infermieri e oss. Bastarono pochi mesi di riprese, effettuate dalle telecamere che gli inquirenti avevano piazzato all’interno della struttura, per rendersi conto del supplizio a cui gli anziani ospiti erano sottoposti quasi quotidianamente.
I giudici di Appello avevano stabilito che l’Asl non potesse considerarsi parte civile in quanto si trattava di reati “comuni” (non attinenti alla sfera dei pubblici ufficiali), e che quel tipo di profilo doveva essere discusso, al limite, dalla Corte dei Conti. Ma l’Azienda è andata fino in fondo, ricorrendo in Cassazione e ottenendo una sentenza che le riconosce un danno di immagine, con conseguente risarcimento.
Anche perché, subito dopo le misure restrittive, molti lavoratori della Rsa furono sospesi o allontananti dal servizio e l’ente fu costretta ad affidare la gestione della struttura, fino a quel momento operata dal consorzio Astir, a un altro ente, la Misericordia. La Suprema Corte ha quindi rinviato la decisione ai giudici di Appello, che ora dovranno quantificare il danno.
Redazione Nurse Times
Rimani aggiornato con Nurse Times, seguici su:
Telegram – https://t.me/NurseTimes_Channel
Instagram – https://www.instagram.com/nursetimes.it/
Facebook – https://www.facebook.com/NurseTimes.NT
Twitter – https://twitter.com/NurseTimes
- Reggio Emilia, violenza in Pronto soccorso: 16enne prende a pugni due infermieri
- Asl Napoli 3 Sud, sospesa infermiera che si spacciava per cartomante e sensitiva
- Manovra 2025: gli emendamenti in tema di personale sanitario
- Bonus Natale, si lavora al raddoppio della platea di beneficiari
- Ragazza morta dopo rinoplastica a Roma: indagati due medici famosi sui social
Lascia un commento