I sindacati chiedono all’Azienda sanitaria un tavolo di confronto per discutere delle diverse criticità con cui i lavoratori sono costretti a convivere.
“Non ce la facciamo più a sostenere questi ritmi di lavoro. C’è carenza di personale, continui salti di riposo, manca la sicurezza”. Questo il coro che si leva dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori dell’Asst Ovest Milanese (oltre 3mila), pronte a proclamare lo stato di agitazione per protestare contro i disagi a cui i dipendenti devono far fronte. Un coro partito da Fials, Csa e Nursind negli ospedali di Legnano (foto) e Magenta, al quale si sono aggiunte le voci delle sigle confederali (Cgil, Cisl e Uil). L’intento è aprire un tavolo di confronto con la direzione dell’Azienda sanitaria.
“Un tavolo – si legge nella relativa nota – dove si affrontino i temi riguardati le gravi carenze degli organici e delle condizioni di lavoro insostenibili per tutto il personale del comparto, con abuso, da parte dell’Azienda, degli ordini di servizio e della pronta disponibilità, e il continuo utilizzo dello straordinario programmato. Inoltre andranno discusse questioni in materia di sicurezza per i lavoratori impegnati prevalentemente nell’area della emergenza-urgenza e della salute mentale”.
I sindacati intendono affrontare anche la questione della gestione dei nuovi servizi che l’Azienda sta attivando in base alla riforma sanitaria: “Servizi che vengono attivati senza riuscire a reperire personale, vista la carenza. Questo comporta lo spostamento del personale. Chiediamo pertanto di bloccare queste operazioni”.
E ancora: “Nel corso del 2022 l’Azienda ha mantenuto costante il livello occupazionale, considerando che nell’area del comparto sono entrati in servizio 256 dipendenti, a fronte di 258 cessazioni, e nell’area della dirigenza sono entrati in servizio 77 dirigenti, a fronte di 80 cessazioni”. Lo scorso anno si sono svolti 60 concorsi; “Seppure nelle note tematiche di mancanza a livello nazionale di alcuni profili sanitari, l’Asst Ovest Milanese è attrattiva non solo verso i pazienti, ma anche verso i professionisti sanitari, come dimostrato dagli elevati numeri di candidature ricevute in occasione delle procedure concorsuali bandite”.
Redazione Nurse Times
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