Un’azione legale in Mississipi, USA, è stata portata avanti da una futura mamma, con l’intento di portarsi a casa la propria placenta dopo il parto. Il suo obiettivo? Mangiarla.
Dopo aver appreso che il ministero della Salute del Mississipi, senza uno specifico ordine del tribunale, non permette alle madri di portare a casa la propria placenta dopo il parto, Jordan Thiering, 25 anni e prossima neomamma, ha dovuto intentare una singolare azione legale contro lo stato dove risiede; assumendo e pagando di tasca propria un avvocato col fine di ottenere il permesso di portarsi via quella parte di sé.
Ma perché mai una madre in procinto di partorire, oltre al tanto desiderato bimbo pensa di dover uscire dall’ospedale con la propria placenta in un sacchetto? “Questa placenta ha dato la vita al mio bambino e questa è la ragione principale per cui la voglio non mi importa se la gente pensa che è strano o sgradevole”…” Dover ottenere l’ordine di un tribunale per avere il possesso di qualcosa che è cresciuto all’interno del proprio corpo è totalmente folle”, ha dichiarato la donna ai media. E fin qui tutto ok. La vuole a tutti i costi perché è cresciuta in lei. Ma… Cosa vuole farci, esattamente? Beh… Jordan vuole nutrirsene.
Sì, perché una ‘moda’ tutta americana, pubblicizzata da alcune donne celebri come January Jones e Alicia Silverstone, sta contagiando da tempo molte mamme d’oltre oceano. Secondo chi adotta questa insolita e per certi versi disgustosa pratica, cibarsi della propria placenta, ridotta a fora di polvere e assunta all’interno di una capsula o sciolta in frullati, rappresenterebbe un valido aiuto contro la depressione post-partum. Sarebbe persino un metodo per stimolare la produzione di latte!
Ma da dove arrivano queste convinzioni? Dal nulla, sembra, visto che non c’è niente nella letteratura scientifica internazionale che supporti queste teorie. Le prime segnalazioni documentate della pratica risalgono agli anni ‘70 e nascono dall’osservazione che tutti i mammiferi, eccetto l’uomo, mangiano la propria placenta dopo il parto. Un’abitudine ‘delle origini’, quindi, da riscoprire in quanto potrebbe essere salutare? Sì, sembra che l’unico ‘fondamento scientifico’ sia questo: gli animali lo fanno, quindi forse fa bene.
Jordan ha comunque vinto la sua causa e il 24 giugno, giorno in cui darà alla luce il suo primo bambino, potrà quindi portare via con sé tutto ciò che è cresciuto dentro al suo corpo.
La sua vittoria è un precedente importante, che potrà essere di aiuto per le altre future mamme americane intenzionate a seguire le sue orme: lo Stato del Mississippi sta infatti riflettendo sull’eventualità di effettuare una revisione delle regole in vigore, in modo che tenere la propria placenta sia permesso alle donne che ne fanno richiesta; senza dover fare causa allo stato.
In bocca al lupo, Jordan. E… buon appetito.
Fonte: ANSA
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