Sono intervenuti i Nas negli uffici della Direzione sanitaria dell’Asl di Lecce, per fare chiarezza sull’inchiesta sul focolaio esploso all’interno del Polo Oncologico dell’ospedale Vito Fazzi. Il Covid-19 ha colpito 18 pazienti, sei sono i morti. Contagiati anche tre operatori socio sanitari e due infermieri.
Gli investigatori, riporta F. Oliva su La Repubblica, studieranno la documentazione sequestrata per verificare se le norme di sciurezza e le misure di prevenzione anticontagio erano state adeguatamente rispettate.
L’accusa potrebbe essere quella di epidemia colposa, al momento a carico di ignoti.
Intanto, i famigliari dei pazienti risultati positivi e di quelli poi deceduti stanno presentato denunce ed esposti.
Il reparto di Oncologia è stato riaperto nel frattempo. I pazienti che in day hospital ricevono il trattamento chemioterapetico verranno sottoposti a tampone molecolare il giorno prima e lo ripeteranno 36 ore dopo. Nelle stanze di degenza potranno essere ricoverati solo un paziente per camera.
“Si tratta di pazienti con patologie molto gravi e quindi fragili che, quando contraggono il Covid, rischiano di fornire una risposta immunitaria molto bassa al virus” ha spiegato, intanto il direttore generale dell’Asl di Lecce Rodolfo Rollo, parlando dei contagiati (riporta B. Chiariello su fanpage.it). “Siamo a completa disposizione della magistratura, – ha aggiunto Rollo, – fiduciosi che su tutta questa vicenda venga fatta chiarezza al più presto. Noi ci mettiamo a completa disposizione degli inquirenti per fornire qualsiasi chiarimento”.
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