La polmonite uccide molti più bambini rispetto a qualsiasi altra malattia al mondo, più della malaria e del morbillo messi assieme
Secondo il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dal nome “Pneumonia: the forgotten killer of children”, oltre due milioni di bambini muoiono di polmonite, il 16% di questi avevano meno di 5 anni.
La polmonite colpisce i bambini ovunque, ma è indubbio che i bambini che vivono in aree disagiate e povere del nostro pianeta abbiano la peggio (Asia e Africa sub-Sahariana).
La tragedia è duplice, se pensiamo che, la polmonite potrebbe essere prevenuta o trattata con semplici interventi e trattamenti farmacologici a basso prezzo.
Ricordiamolo brevemente per i non addetti ai lavori, la polmonite è un’infezione respiratoria acuta che colpisce il parenchima polmonare, ed in particolare gli alveoli, che ne costituiscono la componente principale, che non riescono in quello che è il loro compito principale, ossia presiedere agli scambi gassosi, assumendo ossigeno, a causa della presenza al loro interno di liquido e pus.
La polmonite è causata da una serie di agenti infettivi, tra cui virus, batteri e funghi. I più comuni sono:
- Streptococcus pneumoniae, che è l’agente patogeno più frequentemente coinvolto in caso di polmonite batterica nei bambini;
- Haemophilus influenzae di tipo b (Hib), che rappresenta la seconda causa più comune di polmonite batterica;
- il virus sinciziale respiratorio, che è la causa virale più comune della polmonite;
- lo Pneumocystis jiroveci, che è responsabile di almeno un quarto di tutte le morti per polmoniti nei bambini affetti da HIV.
La polmonite può essere diffusa in diversi modi. I virus ed i batteri comunemente presenti nel naso o nella gola delle persone colpite, bambini compresi, generalmente si diffondono per via aerea a causa della tosse e degli starnuti.
La sintomatologia della polmonite virale e batterica è sovrapponibile; sebbene possano essere talvolta maggiore i sintomi nel caso di una polmonite virale. I sintomi sono febbre alta con presenza di espettorato, difficoltà respiratorie tra cui respiro corto, dolore toracico e tosse.
I neonati colpiti, inoltre, potrebbero non essere in grado di nutrirsi o bere e questo quadro porta in genere ad incoscienza, ipotermia e convulsioni.
I principali fattori di rischio sono legati ad un compromesso sistema immunitario associato a comorbosità varie, senza tralasciare ovviamente i fattori ambientali.
Il trattamento di elezione è quello con antibiotici per le forme batteriche.
La prevenzione della polmonite nei bambini è una componente essenziale di una strategia più ampia per ridurre la mortalità infantile.
L’immunizzazione data dai vaccini contro l’Hib, lo pneumococco, il morbillo e la pertosse, è il modo più efficace per prevenire la polmonite.
Una nutrizione adeguata è fondamentale, inoltre, per migliorare le difese naturali dei bambini, a partire dall’allattamento al seno esclusivo nei primi 6 mesi di vita. Oltre ad essere efficace nel prevenire la polmonite, aiuta anche a ridurre la durata della malattia se un bambino si ammala.
Affrontare i fattori ambientali come l’inquinamento dell’aria e incoraggiare a perseguire una buona igiene nelle case affollate riduce anch’esso che i bambini possano ammalarsi.
L’OMS e l’UNICEF con il loro Piano Globale di intervento (GAPPD) contro la polmonite e la diarrea, mirano alla prevenzione, con interventi rivolti al miglioramento delle condizioni di vita dei bambini nei Paesi più poveri, perché come recita uno slogan dell’UNICEF “un bambino che muore per polmonite o diarrea è già uno di troppo“.
Rosaria Palermo
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