Non si è fatta attendere la reazione dell’Ordine provinciale alle dichiarazioni rilasciate dal presidente della Regione Puglia.
“I medici non si aspettano la gratitudine o il riconoscimento per lo sforzo che giornalmente fanno, ma si aspettano invece che la politica faccia la sua parte e li metta in condizioni di non essere più ‘pochi’, e quindi di lavorare con mezzi e in strutture adeguate, presidiate e sicure per garantire ai cittadini il miglior servizio. Sul fatto che i medici siano o non siano ‘bravi’ ricordo che ogni medico acquisisce le sue competenze grazie a un percorso di studi duro e selettivo, che dura almeno nove anni, senza eguali tra le professioni. A riprova di ciò, vi è il fatto che i medici formati nelle nostre università sono apprezzati e valorizzati in ogni parte del mondo, costretti talvolta a emigrare a causa delle miopi scelte e degli errori di programmazione”.
È quanto si legge nella lettera che l’Ordine dei medici di Bari ha indirizzato al governatore pugliese Michele Emiliano, in risposta alle parole da lui pronunciate (“I medici sono pochi, e quelli bravi ancora meno”) in occasione della riapertura dell’Unita di Terapia intensiva neonatale nell’ospedale Santissima Annunziata di Taranto, servizio sospeso per mancanza di medici dopo il pensionamento del primario (carenza a cui ora si è ovviato).
Omceo Bari ha annotato per la prima volta la sospensione dall’Albo di un medico sospeso dalla Asl Bari per non aver adempiuto all’obbligo vaccinale, ai sensi del D.L. 44 del 1 Aprile 2021. A distanza di sei mesi dall’entrata in vigore della Legge, i medici dipendenti dalla Asl Bari non vaccinati sembrano essere pochi, probabilmente un numero inferiore alla decina.
Mancano, invece, da parte di Regioni e Asl, informazioni rispetto ai medici liberi professionisti e dipendenti da altre amministrazioni. Qualche giorno fa il ministero della Salute ha scritto alla Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici) chiedendo di interessare gli Ordini provinciali per verificare se sussistano nei confronti dei medici dipendenti del ministero provvedimenti di sospensione obbligatoria per il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale, in modo di potersi conformare a tali provvedimenti in qualità di datore di lavoro.
“È paradossale – commenta Filippo Anelli, presidente Fnomceo e Omceo Bari – che il ministero della Salute non sia messo nelle condizioni di sapere se i medici che sono propri dipendenti abbiano assolto o meno un obbligo di legge, e quindi possano continuare a esercitare legittimamente la professione. A distanza di mesi dall’entrata in vigore della legge, Regioni e Asl devono accelerare il processo di verifica e comunicazione dei dati”.
Redazione Nurse Times
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