Nel dicembre scorso, ad Asti, la premier Giorgia Meloni e risorse aveva confermato l’arrivo dall’Europa di 175 milioni di euro dall’Europa, utili a liberare i fondi da utilizzare per l’assunzione di personale sanitario. Ora ci sono anche i candidati: 1.957 idonei in graduatoria al concorsone per 226 posti da infermiere nelle Asl del Piemonte. E quasi 600 sono in attesa di chiamata a tempo determinato da parte di Azienda Zero.
In Piemonte, dunque, c’è abbastanza personale da far sperare in un’accelerazione del piano straordinario di 1.500 assunzioni, attese da mesi per il comparto sanità, e riguardanti principalmente infermieri e operatori socio-sanitari (oss). Finora hanno preso servizio poco più di 300 unità, alle quali si sommeranno appunto i 226 freschi vincitori. A conti fatti, dunque, mancano ancora almeno un migliaio di professionisti. Al netto di pensionamenti e licenziamenti, siamo ancora al 22% del target prefissato.
Ecco perché, durante il nuovo incontro del tavolo dell’Osservatorio del comparto sanità, che si è svolto ieri, i sindacati hanno chiesto a Regione Piemonte e Asl di accelerare i tempi, procedendo alle assunzioni prima che i candidati in graduatoria prendano altre strade. La situazione più complessa è quella della Città della Salute di Torino, imbrigliata da anni da un piano di efficientamento: lì sono stati confermati 202 ingressi oltre il turnover. Una boccata d’ossigeno rispetto a una carenza che complessivamente, in tutta la Regione, è stimata in 4/5mila professionisti.
Redazione Nurse Times
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