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Pfizer-BioNTech inviano primi dati a Fda e annunciano efficacia della terza dose

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Coronavirus, vaccino Pfizer risulta stabile anche in siringhe monodose
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“Anticorpi efficaci anche contro la variante Delta”

Pfizer e BioNTech annunciano di aver presentato all’agenzia statunitense Food and Drug Administration (Fda) i primi dati della sperimentazione per un’eventuale terza dose di vaccino anti Covid-19. I dati in questione relativi alla fase 1 della sperimentazione verranno presentati anche all’Agenzia europea del farmaco Ema e ad altri enti regolatori nelle prossime settimane.

Le due aziende hanno avviato un programma di sperimentazione clinica di 3 fasi che valuta la sicurezza, la tollerabilità e l’immunogenicità di una terza dose del vaccino Covid nei partecipanti adulti statunitensi arruolati nel trial di fase 1 relativo al ciclo a due dosi. I partecipanti allo studio hanno ricevuto una dose booster di 30 microgrammi del loro vaccino (BNT162b2), 8-9 mesi dopo aver ricevuto la seconda dose.

Dopo la terza dose di vaccino Covid, si osservano livelli di anticorpi neutralizzanti “significativamente più alti contro il virus Sars-CoV-2 iniziale (wild type) e contro le varianti Beta e Delta, rispetto ai livelli osservati dopo” il ciclo vaccinale a “due dosi”. Sono alcuni dei primi risultati resi noti dalle aziende Pfizer e BioNTech.

Una dose booster” di vaccino Covid, “data fra 6 e 12 mesi dopo la vaccinazione primaria” con due dosi, “potrebbe aiutare a mantenere un alto livello di protezione contro il virus” le parole di Albert Bourla, presidente e Ceo di Pfizer, postate su Twitter insieme all’annuncio di oggi.

“La vaccinazione è il nostro mezzo più efficace per prevenire l’infezione da Covid, in particolare le malattie gravi e il ricovero, e il suo profondo impatto sulla protezione delle vite delle persone è indiscutibile – afferma Bourla – Tuttavia, con la continua minaccia della variante Delta e la possibile comparsa di altre varianti in futuro, dobbiamo rimanere vigili contro questo virus altamente contagioso. I dati che abbiamo visto fino ad oggi suggeriscono che una terza dose del nostro vaccino suscita livelli anticorpali che superano significativamente quelli osservati dopo” il regime originario “a due dosi. Siamo lieti di presentare questi dati alla Fda”.

Fonte: AdnKronos

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