“Stiamo valutando un eventuale ricorso alle vie legali per rimediare allo scippo delle conquiste trentennali, dai tempi dell’Azienda Ospedaliera Brotzu sino all’Arnas. Tutto questo è semplicemente surreale per le persone dotate di un minimo di onestà intellettuale”. Così, in una nota, Fabio Sanna (Uil), Massimo Cinus (Cisl) e Carlo Murru (Cgil).
I tre sindacalisti fanno riferimento, in particolare, alla contrattazione decentrata e alle sue ripercussioni negative per i dipendenti del Brotzu di Cagliari. L’Azienda avrebbe infatti firmato atti che destinano pochi soldi ai lavoratori. La classica goccia che fa traboccare il vaso, dopo i disagi legati al Pronto soccorso intasato e ai reparti pieni per la contemporanea chiusura, seppur parziale, di altri ospedali sardi.
“Questo scenario – si legge nella nota sindacale – impone alle scriventi di persistere nel percorso intrapreso per rimediare ai danni subiti dai lavoratori, che per la loro immensa abnegazione hanno sempre meritato ben altro. Forse agli autori di questa vergogna sfugge che tutti i nostri lavoratori sono da decenni i meno pagati e i più bistrattati della Sardegna. Ciò è confermato dal continuo e inarrestabile esodo verso qualsiasi altra realtà sanitaria, purché non sia l’Arnas Brotzu”.
Sanna, Cinus e Murru hanno organizzato un sit-in di protesta, pur “garantendo una turnazione dei lavoratori che scioperano” per non creare ulteriori disagi ai pazienti. Ma il ricorso alle vie legali appare ormai certo, essendo andati a vuoto i tentativi di conciliazione con l’Azienda Brotzu, nonostante l’intervento del prefetto.
Redazione Nurse Times
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