In un video denuncia l’infermiere Lello Pavone parla del grave degrado che sta attraversando la sanità campana, con gli ultimi fatti accaduti al “San Giovanni Bosco”
Lello Pavone, non ci sta. E lo denuncia in un video pubblicato sul suo profilo Facebook. Pavone, infermiere, parla in qualità di RSU Asl Napoli 1 Centro, toccato anche lui da questa vicenda come operatore della sanità, come cittadino e soprattutto come uomo….
“Chiediamo scusa alla signora, sperando che questa volta la sanità napoletana possa cambiare pagina” chiosa Pavone.
“Il degrado sta peggiorando nella sanità campana. Noi infermieri siamo i responsabili dell’assistenza generale ai pazienti e quindi è nostro dovere tutelare questa signora, ma in queste condizioni anche per noi diventa difficile. Non riusciamo a fare il nostro lavoro nelle condizioni che più volte abbiamo denunciato. I vertici aziendali tutti sapevano in quali condizioni versava quella Asl ed in particolare quel reparto”, denuncia l’infermiere del Nursing Up.
“Logicamente andranno accertati i fatti. Ma una cosa va detta: dove ci sono le responsabilità accertate si dovrà sospendere anche loro i vertici”. Mancano i coordinatori, i direttori, mancano gli infermieri e gli operatori socio sanitari nella denuncia .
“I vertici devono conoscere le competenze degli infermieri, medici, operatori socio sanitari…mancano le zanzariere ed entrano le zanzare! Sembra un paradosso, cercare di colpire l’anello più debole della catena. Le criticità le abbiamo denunciate, scritte, siamo il capro espiatorio della sanità che non va”, continua Pavone.
“La completa assenza dell’operatore preposto all’igiene diretta nell’assistenza al paziente, assenza degli operatori preposti all’igiene ambientale…una figura assente quella dell’O.s.s., con infermieri sotto organico e demansionati che cercano di fare del loro meglio per dare un minimo di garanzia dei livelli essenziali alle persone. Dopo venti ore di assenza di queste figure, perché mancanti nei turni di pomeriggio e di notte è normale poi trovare le formiche. Deve essere compito del management intervenire sull’organizzazione del lavoro, aumentare il numero degli o.s.s.. Bisognerà accertare quello che hanno fatto i colleghi, sicuramente, ma subito dopo bisognerà intervenire nella piramide dirigenziale, per capire perché queste persone, anche se avvisate pubblicamente con vertenze e denunce non hanno ripristinato l’ordine affinché queste cose non avvenissero!”
La completa assenza degli operatori deputate al soddisfacimento dei bisogni primari all’assistenza alberghiera e all’igiene non solo della persona, ma anche dei luoghi di cura. La promiscuità, la struttura fatiscente, le barelle, gente accalcata perché mancano gli spazi…vassoi del vitto che sostano e che aspettano gli infermieri (demansionati) per poter essere tolti, infermieri impegnati in altre competenze proprie della professione.
“Siamo pochi all’interno degli ospedali, mi sento di intervenire in questa questione che mette in evidenza alcune criticità:
- le carenze di personale infermieristico che fa i salti mortali per cercare ancora di mandare avanti questo sistema ormai malato che non riesce a garantire i livelli minimi di assistenza;
- la completa assenza della figura preposta a questo tipo di funzioni, Oss, ecc.;
- l’assenza completa del management che dovrebbe intervenire e che dovrebbero mettere in condizioni i lavoratori di poter lavorare bene.
Mancano le figure apicali che dovrebbero controllare queste situazioni critiche. La notte diventa l’emblema della sanità napoletana.
Spero che vengano accertate fino in fondo le responsabilità e che il presidente De Luca abbia il coraggio di capire che probabilmente il management che ruota in questa azienda ha fallito! E come gli infermieri quando sbagliano sono costretti ad andare davanti ad un magistrato, anche i vari dirigenti che non riescono o non vogliono fare il proprio dovere vengano rimossi da quell’incarico. Provate a mettere più infermieri nei posti di comando: può darsi che qualcosa possa cambiare in meglio!”
Una denuncia chiara che fa rabbrividire e che lancia un grido d’allarme che andrebbe ascoltato da tutti i cittadini italiani.
Il video di Pavone
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