A seguito dell’articolo pubblicato dal Giornale di Monza, in data 7 agosto 2018, dal titolo “Paziente lasciato tutta la notte nel suo vomito. Stavo malissimo e nessuno mi ha aiutato”, a firma di Alessandro Di Mise, la Direzione ASST di Monza precisa che non sono stati presi provvedimenti disciplinari nei confronti dell’infermiere interessato, ritenuto che egli abbia agito in buona fede anche a tutela degli altri degenti; gli è stato solo chiesto in futuro di attivare quanto prima chi di dovere per l’intervento di pulizia.
Ciò premesso questi i fatti:
- nel turno di notte tra il 26 e il 27 luglio, intorno alle 3 del mattino circa, il sig. Savino Coratella chiama l’infermiere di turno per un rigurgito; il paziente aveva cenato con del the la sera prima, come dieta leggera post-intervento.
- l’infermiere interessato, appurato che la sintomatologia fosse regredita, ha invitato il paziente ad assumere una posizione semiseduta. Poi, verificata la presenza di una porzione del letto bagnata, l’infermiere per evitare, vista l’ora, di svegliare gli altri degenti della stanza (nella stanza c’erano in totale 4 persone tutte reduci da interventi chirurgici), ha fornito delle traverse asciutte da appoggiare sul letto per evitare di riposare sul bagnato e una traversa monouso da utilizzare nel caso si fosse ripresentato il vomito con l’intento di ripristinare le condizioni igieniche e il riordino del letto.
- alle 7, prima che il personale addetto potesse intervenire, è arrivato un familiare che ha provveduto a pulire.
L’infermiere, pur avendo agito in buona fede, è stato invitato ad attivare, in futuro, tutte le azioni previste del caso con la necessaria tempestività, al fine di evitare episodi analoghi. Ci scusiamo con l’interessato e con i suoi familiari.
Alle note diffuse alla stampa dalla Segreteria Provinciale Fials (Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità) di Milano e Monza e Brianza e dalla Segreteria Nazionale dell’Associazione Avvocatura di Diritto Infermieristico si replica che: nel prendere atto della diffida dell’Aadi se ne contesta integralmente il contenuto altamente denigratorio e si respingono tutte le accuse infondate ivi contemplate, nei confronti della Direzione dell’ASST di Monza.
Alla luce di come si sono svolti i fatti, non sussiste alcun motivo per cui possano essere espresse le considerazioni e i giudizi di cui alla diffida, che risultano gravemente lesivi dell’immagine del nosocomio monzese e dei suoi vertici.
Si rileva inoltre che anche quanto riferito alla testata giornalistica non risulta essere stato adeguatamente esposto; pertanto questa Amministrazione ha prodotto apposito comunicato stampa per chiarire i fatti.
Rientra nelle funzioni di una Direzione aziendale di un Ente sanitario pubblico dare riscontro a legittime segnalazioni dell’utenza e ciò anche a tutela dei propri dipendenti, mettendo in atto, dopo adeguata istruttoria, azioni ben ponderate.
Spiace constatare dal contenuto della nota che tutte le intenzioni e le opinioni di questa Direzione siano state travisate, in quanto non si è mai inteso denigrare il lavoro dei propri sanitari, considerati da sempre elemento trainante e fondamentale per rendere migliore il servizio al cittadino.
Si chiede, pertanto, un’immediata rettifica sia di quanto affermato dall’Associazione, sia di quanto pubblicato, anche per evitare inutili strumentalizzazioni dell’evento, riservandosi sin d’ora qualsiasi più opportuna azione presso le competenti sedi a tutela dell’immagine dell’ospedale e di quella del Direttore Generale.
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