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Paziente deceduto per il dosaggio sbagliato del farmaco, medici condannati a pagare l’ospedale

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La quota di iscrizione annuale all'Ordine degli infermieri «deve pagarla la Asl», la sentenza del giudice
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Sentenza della Corte dei conti: con il rito abbreviato dimezzata la richiesta di risarcimento per danno erariale e d’immagine a favore dell’Azienda ospedaliera di Perugia

Quattro medici davanti alla Corte dei conti per ripagare un danno di 800mila euro in favore dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, per la morte di un paziente a causa di una erronea somministrazione di un farmaco.

Secondo la Procura contabile sarebbe stato somministrato al paziente un farmaco a base di idarubicina, “in un sovradosaggio che, nella prospettazione attorea, ne avrebbe determinato il decesso per scompenso cardiaco acuto”. Il tutto sarebbe scaturito dall’errore di una specializzanda “nel redigere la ‘stecca terapeutica’, sia cartacea da trasmettere via fax alla farmacia, sia informatica del paziente indirizzata agli infermieri, riportando in modo errato la dose del farmaco (indicata in 45/mg per mq corporeo, anziché 12 mg/ per mq corporeo correttamente prescritti dalla [omissis] ), senza che nessuno se ne avvedesse”.

L’errore sarebbe stato confermato dalla stessa nel corso di una telefonata di chiarimenti da parte della farmacia ospedaliera in ordine alla “esorbitanza del dosaggio, senza consultare né la cartella clinica del paziente, né i dosaggi massimi indicati nel Protocollo”. Neanche il medico tutor, responsabile del paziente, il dirigente della struttura e le infermiere che somministravano il farmaco si accorgevano dell’errore.

Dopo questi fatti il reparto si è dotato “di un software in grado di bloccare automaticamente le prescrizioni anomale di farmaci”.

Prima dell’udienza davanti ai giudici contabili, tutti e quattro i convenuti hanno chiesto di poter chiudere il procedimento con il rito abbreviato, pagando 100mila euro ciascuno, cioè la metà del presunto danno patito dall’Azienda ospedaliera di Perugia.

Il rito abbreviato è stato autorizzato e una volta che l’Azienda ospedaliera ha ricevuto il bonifico dalle assicurazioni professionali dei quattro professionisti citati in giudizio, i giudici della Corte dei conti hanno chiuso il procedimento per danno erariale e di immagine.

La sentenza riguarda la responsabilità del dipendente pubblico nei confronti dell’ente o azienda per cui lavora. La responsabilità personale nei confronti dei familiari del deceduto è affrontata in sede penale e civile in altri procedimenti.

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