A fare le spese della violenta aggressione, due guardie giurate e due infermiere.
Un grave episodio di violenza si è verificato nella tarda serata di lunedì 9 ottobre al CTO di Napoli, l’ospedale dei Colli Aminei. Stando alle prime ricostruzioni, un uomo, parente di una donna colta da malore, avrebbe aggredito il personale medico durante le procedure di Triage.
A fare le spese della sua rabbia, due guardie giurate, ferite e refertate con cinque giorni di prognosi, e un’infermiera, che ha riportato lesioni giudicate guaribili anche per lei in cinque giorni. A una seconda infermiera, invece, l’aggressore avrebbe sputato in faccia. Danneggiata anche la porta del Pronto soccorso. Sul posto sono arrivati subito i carabinieri della stazione di Capodimonte, che hanno avviato le indagini del caso.
“Tolleranza zero nei confronti di chi aggredisce il personale sanitario – ha commentato Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli -. Due guardie giurate refertate con contusioni giudicate guaribili in cinque giorni, personale minacciato e una porta divelta è il bilancio dell’aggressione avvenuta al Pronto soccorso del CTO da parte dei familiari di una paziente che aveva già ricevuto le cure e necessarie. Un’aggressione che ha avuto come conseguenza più grave l’interruzione di pubblico servizio e il rallentamento dell’assistenza dei pazienti in attesa di ricevere cure”.
E ancora: “Sono vicina al personale in servizio, che ha continuato a lavorare nel rispetto del ruolo essenziale che ricopre. Ringrazio le guardie giurate e i carabinieri, che sono prontamente intervenuti. Siamo al fianco del personale che opera quotidianamente in prima linea e ci costituiremo parte civile nel procedimento penale, chiedendo il risarcimento per i danni subiti dalla nostra struttura, al fine di tutelare gli operatori sanitari. Dobbiamo diffondere la cultura della legalità e del rispetto di chi sta svolgendo il proprio lavoro al servizio della collettività e di chi realmente si rivolge al Pronto soccorso perché bisognoso di cure”.
Sull’aggressione avvenuta al CTO è intervenuto con una nota anche Luigi D’Emilio, leader della Cisl Fp dell’area metropolitana di Napoli: “La misura è colma. Non ne possiamo più. Al Pronto soccorso del CTO le aggressioni sono ormai all’ordine del giorno. Stavolta è toccato a un’infermiera, circondata dai familiari inferociti di una paziente, che pretendevano priorità negli accertamenti. È il 75esimo episodio che si registra da inizio anno a Napoli. Uno stillicidio, e nessun intervento strutturale viene messo in campo per proteggere i sanitari. C’è un clima di paura e di emergenza continua. Ma le istituzioni competenti non danno ancora risposte”.
Sempre D’Ermilio: “Siamo sempre in attesa che diventino operativi, come promesso, i Pronto soccorso al Loreto Mare e al San Giovanni Bosco per decongestionare gli altri ed evitare l’enorme sovraffollamento attuale presso i presidi funzionanti. Siamo sempre in attesa di posti fissi di polizia, che sicuramente garantiscono maggiore tempestività negli interventi e al tempo stesso rappresentano un deterrente importante, a fronte delle continue chiamate alle forze dell’ordine. Basta! Il personale va difeso, e messo nelle necessarie condizioni di serenità per svolgere al meglio la delicatissima e straordinaria funzione a esso affidata”.
Cisl Fp denuncia poi un’altra criticità: “Gli addetti sono troppo pochi. Solo al CTO, su 35 infermieri presenti, di per sé assolutamente insufficienti, ne mancano nove, di cui cinque unità mancanti mai sostituite e quattro in maternità. Ma la stessa emergenza riguarda anche gli altri ospedali. Come sindacato, ci stiamo battendo da tempo per un piano straordinario di assunzioni utile per potenziare gli organici e per coprire i tantissimi vuoti esistenti. Ma le risposte non arrivano. Assistiamo a una lenta agonia della sanità pubblica nel silenzio generale. Eppure parliamo della salute di tutti noi, una priorità assoluta! A chi giova questo sfascio?”.
Redazione Nurse Times
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