Pubblichiamo di seguito la paga di un nostro collega italiano che ha scelto Londra come sede lavorativa…ebbene si, la sua busta paga parla chiaro: ben 1454 sterline (corrispondenti a euro 1900)!
L’importo corrisponde alla paga settimanale netta, con 60 ore lavorative pagate. Ma analizziamo la busta paga che il collega ha gentilmente inviato alla nostra redazione e che ha come unico obiettivo quello di orientare nella scelta i colleghi che sono ancora indecisi se accettare un incarico professionale fuori dall’Italia.
Il collega lavora a Londra come libero professionista, aprendo una società a responsabilità limitata che porta il suo nome, un’opportunità fiscale su cui paga la sola “Corporation tax” sugli utili. Il collega emette per cui una fattura alla società intermediaria con l’ospedale pubblico londinese (margine di intermediazione del 5%).
Tra le voci in detrazione vi sono:
- Income Tax £ 47,60 – tassa sul reddito
- National Insurance £ 0 – sono esentati i direttori della società
- Pension Contribution (Employer) £ 4,56 – fondo pensione statale (facoltativo per le società, importo scaricabile)
- Pension AVC £ 150 – fondo pensione volontaria, una forma di contribuzione addizionale volontaria
- Pension Contribution (Employee) £ 3,65 – fondo pensione statale (facoltativo per le società, importo scaricabile)
Tra le voci in entrata:
- Dividend stocks £ 1200 – paga ricevuta sotto forma di utile aziendale su cui verrà versato il 10% a fine anno in tasse
- Hourly Wage (60.0 Hours) £ 456 (la società individuale dichiara il minimo sindacabile come pagamento orario, essendo la “Nurse Limited” costituita dal solo infermiere fondatore)
Nel Regno Unito aprire la partita iva (denominata VAT) è facoltativo se i tuoi introiti aziendali non sono superiori ai 81.000£ annui, per cui il nostro collega al momento ha ritenuto opportuno non aprirla. Una cifra piuttosto considerevole se rapportati ai 5.000 euri in Italia.
Ovviamente lavorare in libera professione significa andare in ferie e non guadagnare, di conseguenza più lavori e il guadagno sarà direttamente proporzionale, la paga oraria dichiarata varia tra le 28 e 34 sterline lorde…
Chi lavora nel Regno Unito paga le tasse al governo su ciò che guadagna. Al lavoratore dipendente(employee), le tasse verranno detratte direttamente dalla busta paga (payslip). Chi invece non percepisce una busta paga ed è lavoratore autonomo (self-employed), ha l’obbligo di conservare tutta la documentazione sulle entrate e le uscite per poi poter compilare la dichiarazione del reddito annuale (annual tax return).
Il nostro collega vive e lavora a Londra da qualche anno e segue le vicende italiane, soprattutto la grave crisi occupazionale che colpisce inesorabilmente la comunità infermieristica. Il suo consiglio è quello di emigrare e fare l’esperienza all’estero, un’opportunità che a lui ha dato tanto in termini di conoscenza “ho imparato a farmi la contabilità, la lingua straniera, ma anche a fare l’infermiere…e con i guadagni che riesco a percepire qui non credo sia una buona idea ritornare in Italia!”
Ora con il Bretexit qualcosa potrebbe cambiare…il nostro giornale documenterà tutte le ripercussioni che l’uscita dall’UE comporterà agli infermieri emigrati in Uk.
Giuseppe Papagni
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