Una rivoluzione è in arrivo presso il Pronto Soccorso di Mantova. Dal mese di ottobre arriverà un medico fisso al triage dell’ospedale Carlo Poma. L’obiettivo sarà quello di ridurre i tempi di attesa
Ma non sarà l’unica novità: saranno installate porte blindate nelle salette visita che resteranno chiuse durante la visita (non potendo essere aperte dall’esterno).
Sarà inaugurato un nuovo ambulatorio per le consulenze specialistiche.
Il nuovo percorso di valutazione complessiva e clinica del paziente mira ad ottimizzare i tempi di accoglienza migliorando la sicurezza degli operatori che quotidianamente lavorano nel Dipartimento di Emergenza e Accettazione.
Il progetto è stato presentato a tutto il personale, nell’ottica di raccogliere i suggerimenti di chi lavora quotidianamente in questa realtà.
Ma la rivoluzione principale riguarderà appunto il Triage. La porta che permette l’accesso nel locale dedicato alla prima valutazione sarà controllata a distanza da un infermiere. La valutazione della gravità di ogni paziente verrà effettuata dal medico di turno in Triage.
Terminata la valutazione complessiva e clinica, sarà determinata la destinazione del paziente. A seconda del codice di gravità attribuito, il paziente potrà rimanere nell’area Triage, accedere direttamente all’ambulatorio interno oppure essere destinato nell’ambulatorio specialistico che sarà realizzato nel locale lasciato libero dal medico che ora occupa lo spazio del Triage.
Secondo gli ideatori del nuovo progetto, in questo modo saranno drasticamente ridotti i tempi di stazionamento nella sala Triage e, di conseguenza, i tempi necessari per tutti gli step successivi.
Questa redazione valuta negativamente questa evoluzione del Triage che penalizza gli infermieri depauperando le competenze degli infermieri.
Simone Gussoni
Fonte: La Gazzetta di Mantova
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