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Ospedale di Sessa Aurunca, la scure del licenziamento sugli assenteisti

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Specialisti, infermieri e amministrativi: in 28 accusati di truffa all'ospedale di Sessa Aurunca
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Asl Caserta ha disposto la misura disciplinare più aspra per i dipendenti coinvolti nello scandalo.

“Immediato deferimento dei dipendenti coinvolti all’ufficio Provvedimenti disciplinari per l’applicazione della più grave sanzione del licenziamento prevista per fatti illeciti anche a rilevanza penale”. È questa la misura applicata dalla direzione dell’Asl Caserta nei confronti dei dipendenti assenteisti dell’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca.

Ventotto le persone indagate e diciotto quelle soggette a misura cautelare. Al momento della notizia, sull’esito dell’indagine iniziata nel 2017 il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Mario De Biasio, annunciò la decisione di agire, optando per la misura disciplinare più aspra. E così è stato. Mercoledì, infatti, è stata pubblicata la delibera con cui la direzione rende nota la sanzione di licenziamento nei confronti degli interessati.

Come spiega il direttore sanitario Arcangelo Correra, ai soggetti interessati “è stato notificato che la loro pratica personale è stata affidata all’ufficio Provvedimenti disciplinari, in modo da eseguire il licenziamento per coloro per cui sia già possibile attuarlo, e verificare i requisiti, rispetto alle indagini e ai capi d’imputazione, per tutti gli altri”. Soltanto due giorni fa la Procura ha notificato alla direzione dell’Asl gli atti relativi alla vicenda giuridica già nota da più di una settimana.

Nella delibera siglata dal direttore è anche palesato “l’intento di questa amministrazione affinchè trovi applicazione la più grave sanzione disciplinare del licenziamento, in considerazione della gravita dei fatti ascritti agli interessati, oltre che del danno d’immagine subito dall’azienda”. Il danno d’immagine, però, è dato anche dal sequestro del San Rocco per mancata autorizzazione dell’esercizio nosocomiale, e dal riscontro da parte dei carabinieri del Nas di elementi indicativi di degrado della struttura.

“Alle prescrizioni dei carabinieri abbiamo ottemperato, e dunque gli elementi riscontrati sono stati sanati – ha precisato Correra –. Quello che resta è il problema dell’autorizzazione, sebbene ci abbiano spiegato che la Regione farà una comunicazione ufficiale a tutte le Asl in merito al motivo della mancanza dell’autorizzazione stessa e allo stato di deroga in cui si trovano moltissime strutture della regione”. L’autorizzazione cui si fa riferimento è conseguenza del completamento dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione dei plessi, lavori che rimasti fermi per tutti i presidi ospedalieri in quanto non sono stati erogati tutti i fondi utili.

“Per il San Rocco – ha commentato Correra – ci sono stati incontri fino alla settimana scorsa al Mef, e sembrerebbe che il piano presentato sia stato valutato positivamente. Occorrono però altri incontri per l’approvazione ed eventuali verifiche o modifiche.  Poi, dopo l’approvazione, si passa al trasferimento dei fondi e all’avvio dei lavori”.

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Mattino

 

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