On. Stefania Mammì (M5S): “Bene che il Governo abbia deciso di coinvolgere gli infermieri per le vaccinazioni a domicilio per i soggetti fragili o con disabilità che non hanno la possibilità di recarsi personalmente presso un hub vaccinale, male farlo a 6,16 euro. Ho sempre spinto in tutte le sedi la liberalizzazione degli infermieri dipendenti dal vincolo di esclusività, come stabilito nel Decreto Sostegni.
Quello che mi rammarica è apprendere, dal protocollo per gli infermieri che dovranno effettuare le vaccinazioni, alle previsioni della legge del 30 dicembre 2020, n. 178, art.1, comma 465, che il compenso è di appena 6,16 euro. Lo stesso compenso è previsto per la somministrazione in farmacia, con la differenza che l’infermiere potrebbe doversi spostare anche per molti chilometri per raggiungere il domicilio di un potenziale vaccinando. Non riesco davvero a capacitarmi di tale scelta.
Credo che senza il rispetto per ogni singolo attore di questa grande e bellissima orchestra che è la nostra sanità pubblica, non andremo mai da nessuna parte. Gli infermieri si impegnano da sempre per le nostre comunità con la speranza di poter svolgere il proprio lavoro nelle condizioni migliori. Il compenso deve assolutamente tener conto dei rischi e della professionalità. Gli infermieri sono fondamentali, non solo per poter uscire dalla situazione di emergenza pandemica, ma da sempre per la salvaguardia della nostra salute”, conclude la deputata Mammì.
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