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Nursing Up Lombardia: “Negato il diritto degli infermieri alle ferie”

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Nursing Up Lombardia: "Negato il diritto degli infermieri alle ferie"
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Il responsabile del sindacato, Angelo Macchia: “La Regione proceda alle assunzioni per adeguare gli organici”.

«Campagna vaccinale, emergenza Covid, recupero di oltre un anno di esami e interventi rimandati: il super lavoro del personale infermieristico non finisce mai e il diritto al riposo viene di fatto negato». Angelo Macchia (foto), responsabile di Nursing Up Lombardia esprime indignazione e chiede alla Regione nuove assunzioni per dare respiro agli infermieri, «che hanno diritto al recupero psico-fisico». Il sindacalista ha anche scritto ai direttori generali delle Asst lombarde per chiedere «certezza sulla programmazione e sulla possibilità di usufruire, nei tempi previsti dalla stessa, del diritto di usufruire del congedo ordinario».

«Ho scritto a tutti i direttori generali – conferma – perché stiamo assistendo all’ennesima umiliazione degli infermieri lombardi. Abbiamo passato un anno terribile e ora i colleghi, quando chiedono le ferie, si vedono respingere le richieste o rispondere con un “Tu presentale, poi vediamo”. I direttori generali si prendano la responsabilità di creare le condizioni perché sia fatta chiarezza: è una presa in giro chiamare gli infermieri eroi e candidarli al Nobel per la Pace per poi negare un diritto fondamentale come le ferie».

Secondo Nursing Up, questa situazione sta impedendo ai lavoratori non solo di godere delle ferie arretrate, ma anche di programmare quelle maturate quest’anno. «È inaccettabile che la pressione si scarichi sempre e solo sul personale sanitario – continua Macchia –. E le prospettive, stante la situazione attuale, sono poco rassicuranti. È anche una questione di qualità dei servizi: non si può lavorare sempre in emergenza. Gli infermieri non sono disposti a rinunciare o vedere le loro ferie ridotte a “spezzatino”. La Regione proceda al più presto alle assunzioni per adeguare gli organici. Appalti esterni, cooperative di servizi e contratti a tempo non sono la soluzione».

Redazione Nurse Times

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