Il presidente del sindacato, Antonio De Palma, auspica che al professionista sia riconosciuto un profilo contrattuale da specialista.
“Ci meraviglia la sorpresa di Saverio Proia nell’apprendere da un articolo di stampa che ho affermato che l’ultimo Ccnl del comparto Sanità non crea un percorso di carriera per gli infermieri specialisti. Ci meraviglia, perché il consulente Aran era presente alla firma del contratto e ha avuto modo di ascoltare ampiamente il nostro punto di vista, fortemente critico su come è stata concepita la figura dello specialista all’interno del nuovo contratto. Per noi un percorso di carriera degno di questo nome significa strutturare un percorso che riconosca al professionista un profilo contrattuale di specialista, quindi non un incarico a tempo determinato, come questo contratto stabilisce, per di più rimettendone a bando la posizione ogni tre, cinque o dieci anni, ma la possibilità al professionista di immaginare la propria carriera strutturata, andando avanti con l’acquisizione di nuovi e più qualificati livelli di esercizio professionale, senza essere soggetti a continue selezioni nel corso tempo. Questa è carriera”. Così Antonio De Palma (foto), presidente del sindacato Nursing Up, risponde alla lettera di Saverio Proia, consulente Aran, dal titolo “La carriera degli infermieri. Alcune doverose precisazioni”, pubblicata da Quotidiano Sanità.
“Ci dichiariamo completamente a favore di percorsi di carriera analoghi a quelli dei medici – aggiunge De Palma –, ma questo comporterebbe che la parte pubblica si assumesse la responsabilità di riconoscere ciò che è stato già riconosciuto ai medici, cosa che il sindacato di categoria Nursing Up chiede da anni, cominciando dall’indennità di esclusiva e dalla correlata possibilità di esercitare la libera professione. Non vediamo l’ora: gli infermieri lo aspettano da tempo immemore. Ci auguriamo di trovare terreno fertile in Commissione paritetica, dove contiamo anche sulla competenza di Saverio Proia, stanti le sue premesse, per convincere gli esperti delle Regioni in merito all’evidente esigenza di rivedere il contratto nel senso da noi auspicato”.
Redazione Nurse Times
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