Ci siamo quasi: in Federazione si è serratamente al lavoro per la stesura definitiva del nuovo Codice Deontologico degli infermieri. La curiosità dei molti professionisti italiani è lampante, in quanto potrebbero verificarsi alcuni cambiamenti epocali, in grado di indirizzare ‘meglio’ l’agire professionale degli infermieri e di abbattere la confusione e le varie interpretazioni (alcune delle quali assai pittoresche) di alcuni articoli.
Le polemiche, infatti in questi anni non mancate. Nell’occhio del ciclone, è finito l’art. 49 del vecchio codice, reo di legittimare il demansionamento: “L’infermiere, nell’interesse primario degli assistiti, compensa le carenze e i disservizi che possono eccezionalmente verificarsi nella struttura in cui opera. Rifiuta la compensazione, documentandone le ragioni, quando sia abituale o ricorrente o comunque pregiudichi sistematicamente il suo mandato professionale.”
Un articolo che, a quanto pare, verrà cestinato.
Una vera e propria bagarre si è poi scatenata anche per la ‘bozza’ di revisione del Codice, in cui si affermò un concetto alquanto confondente: “L’ideale di servizio”.
Nel ‘Capo I – I principi e i valori’, art. 1, si leggeva: “L’infermiere è il professionista sanitario che nasce, si sviluppa ed è sostenuto da una rete di valori e saperi scientifici. Persegue l’ideale di servizio. È integrato nel suo tempo e si pone come agente attivo nella società a cui appartiene e in cui esercita”.
E ancora, nell’art. 2: “L’infermiere persegue l’ideale di servizio orientando il suo agire al bene della persona, della famiglia e della collettività. Le sue azioni si realizzano e si sviluppano nell’ambito dell’assistenza, dell’organizzazione, dell’educazione e della ricerca.”
Un “ideale” che era potenzialmente soggetto a interpretazioni pericolose, se per tale concetto si intendevano le decisioni datoriali che vengono puntualmente indirizzate al demansionamento o all’utilizzo improprio delle competenze professionali.
Comunque… Siamo quasi arrivati all’epilogo. Come si legge in un post pubblicato oggi sulla pagina Facebook della Fnopi, infatti: “Oggi e domani in Federazione continuano i lavori per arrivare alla stesura definitiva del nuovo codice deontologico. Il lungo lavoro di analisi e di inclusione delle centinaia di osservazioni giunte da Ordini, Associazioni, Cittadini nella consulta pubblica vede coinvolti oltre ai componenti della Federazione e il gruppo di lavoro specifico, il giurista Luca Benci, Il magistrato Giuseppe Battarino , l’eticista Sandro Spinsanti, il Direttore Ufficio Nazionale della Pastorale della salute della CEI Massimo Angelelli.”
Se è vero che la speranza è l’ultima a morire… Speriamo bene.
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