Realizzate le nuove linee guida che permettono un intervento più rapido e fluente da parte degli operatori del 118 a bordo dei treni (regionali o ad alta velocità che siano)
Il documento realizzato punta alla semplificazione della comunicazione tra le centrali operative (responsabili in prima linea dell’invio dei mezzi di soccorso) e i riferimenti/referenti per la comunicazione a bordo dei convogli.
L’armonizzazione della procedura punta ad ottimizzare la fase operativa di intervento e persa in carico precoce del paziente.
Il DCCM (dirigente centrale coordinatore movimento) è in assoluto il responsabile sui treni ovvero un operatore attivo 24 ore su 24 che ha il compito di seguire e coordinare la circolazione ferroviaria e che opera in una struttura che si chiama CCC (Centro coordinamento circolazione).
Il capotreno invece è, sempre e comunque, il responsabile per l’ Impresa Ferroviaria (I.f.) dell’assistenza alla clientela a bordo treno e il riferimento per Rfi in caso di emergenza sanitaria sul convoglio ferroviario.
In centrale operativa 118 (C.O. 118), come di consueto, ci sarà sempre un operatore sanitario H24, che riceverà le richieste di soccorso e che effettuerà l’intervista all’utente per definire il luogo dell’intervento, utilizzando i supporti informatici messi a disposizione del sistema, con l’ausilio del Dccm.
Così come di consuetudine sarà definito un codice di gravità presunta seguendo le indicazioni dettate dalle procedure in uso nella Centrale; saranno inviati i mezzi di soccorso più idonei sulla base della gravità e della loro vicinanza al luogo dell’intervento (ambulanza, auto medica, elisoccorso ecc.), mantenendo durante l’intervento di emergenza i contatti telefonici con il Dccm per eventuali altre informazioni utili; allertare, quando necessario, le Forze dell’Ordine, i Vigili del fuoco e/o altri Enti competenti, dandone comunicazione al Dccm.
La procedura di intervento prevista dalle linee guida prevede poi una “conferenza telefonica a tre” (capotreno / 118 / Dccm) sia quando la richiesta di soccorso arriva da treni ad Alta velocità sia nel caso di treni che viaggiano sulla rete ordinaria.
Per l’Alta velocità è necessario considerare la probabilità che il treno, dopo la prima chiamata di soccorso verso una centrale 118, in caso di una eventuale seconda chiamata anche per caduta del collegamento della linea telefonica, possa essere nella zona di una centrale diversa dalla precedente, eventualmente anche di altra regione.
In questo senso il Dccm può disporre l’arresto del treno prima della prevista stazione di fermata, nel primo punto utile accessibile dal mezzo di soccorso del 118, in base al codice di gravità attribuita al paziente dall’operatore 118.
Ma questa possibilità è da considerare nei soli casi in cui si ipotizzi la presenza di pazienti con gravi patologie, rispetto alle quali la buona riuscita della prestazione di soccorso risulta essere tempo-dipendente.
E nel caso in cui decidendo il luogo dell’intervento, il treno cambi il territorio di competenza passando in un’altra regione, sarà cura della centrale 118 inizialmente coinvolta, trasferire la comunicazione alla centrale più vicina per l’organizzazione del soccorso
Questo l’iter previsto dalle linee guida, che potranno essere applicate con appositi accordi a livello locale:
- il capotreno, appena a conoscenza della richiesta, si reca nel più breve tempo possibile dal viaggiatore in stato di necessità, e contatta su linea Gsm-R, secondo la procedura, l’operatore della circolazione che dipende dal Dccm responsabile della tratta. Diffonde inoltre, sempre secondo la procedura, l’avviso di ”ricerca medico o infermiere”;
- l’ operatore della circolazione Rfi, appena ricevuta la richiesta d’intervento da parte del capotreno, informa il Dccm responsabile;
- il Dccm contatta immediatamente la centrale operativa 118 di riferimento regionale e attiva al tempo stesso anche la comunicazione col bordo treno, la “chiamata in conferenza”, perché siano contestualizzate, tra tutti e tre gli attori, le informazioni sull’evento.
Nel caso in cui una centrale 118 dovesse ricevere una chiamata da bordo treno da un viaggiatore, dovrà invitarlo a mettersi in contatto nel più breve tempo possibile con gli operatori ferroviari di bordo treno, ai quali dovrà spiegare le ragioni della richiesta di intervento. Nei limiti del possibile, fino a che questo non sarà riuscito a rintracciare un operatore ferroviario di bordo treno, è opportuno mantenere il contatto telefonico per acquisire informazioni sui motivi della chiamata.
Se la comunicazione con il treno è imperfetta o incompleta o interrotta e la centrale del 118 non ha elementi sufficienti per escludere un evento grave a bordo, la situazione sarà convenzionalmente considerata in codice di massima gravità e il 118 chiederà dove far arrestare il treno per inviare l’equipaggio di soccorso.
Stessa procedura per le richieste di soccorso sanitario da treni che viaggiano su linee ordinarie se la chiamata arriva tramite capotreno.
Se invece arriva da un viaggiatore, sarà la stessa centrale 118, se lo riterrà utile per facilitare il soccorso o necessario in ogni situazione in cui si deve essere certi che i responsabili della circolazione treni siano informati di quel che sta accadendo, a cercare il contatto con Rfi. Da questo momento si attivano le stesse procedure previste per i treni ad Alta velocità.
Nel caso di treno già fermo in stazione o che sta per arrivare la centrale 118 che riceve la chiamata gestisce l’intervento presso la stazione in base ai propri protocolli, informando appena possibile, il Rfi dell’intervento in corso.
UGLINI Piero
CALABRESE Michele
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