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Novara. Infermiere disabile mette in fuga un rapinatore

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Un uomo armato è entrato al San Giuliano di Novara chiedendo i soldi della cassa ticket. Ma Giuseppe, infermiere paralizzato dalla vita in giù a causa di un incidente in moto, si è lanciato con la sua carrozzina contro il malvivente, mettendolo in fuga.

Siamo all’Ospedale San Giuliano di Novara, è giovedì 28 aprile e sembra essere un inizio di pomeriggio come tanti. Il solito viavai, qualcuno che si lamenta, gente in fila davanti agli ambulatori e in prossimità dell’ufficio informazioni, qualcuno che litiga, le immancabili signore anziane che fanno comunella, camici bianchi e verdi che vagano ovunque. Giuseppe, infermiere del 118 che si occupa di gestire i trasferimenti interni dei pazienti con le ambulanze, è nel suo ufficio alle spalle della cassa. Qualche battuta con i colleghi, alcune pratiche burocratiche da sbrigare e ogni tanto un giro per la stanza con la sua carrozzina per cercare qualche modulo mancante. Eh sì, perché Giuseppe è disabile, costretto su una sedia a rotelle a causa di un brutto incidente in moto risalente a qualche anno fa. Incidente che purtroppo non ha lasciato scampo al suo midollo spinale e che ha di fatto compromesso la mobilità dei suoi arti inferiori.

Sono quasi le 15, quando un rilassato e profondo sbadiglio di Giuseppe viene bruscamente interrotto da un rumore secco ed improvviso: è la porta dell’ufficio, che si spalanca di colpo. Compare un uomo visibilmente agitato e con un cappellino calato sul viso, che si dirige verso il professionista e non ci mette più di tanto a palesare le sue losche intenzioni.

Così racconta l’infermiere: Ha indicato la cassaforte con la pistola che ha estratto dalla cintura. Poi mi ha chiesto di dargli i numeri della combinazione. Sembrava italiano: ha parlato correttamente”.

Giuseppe prova quindi a calmarlo, spiegandogli che non è in possesso di quel codice e che quindi non può aiutarlo. Il malvivente, allora, forse sentendosi un po’ scemo, a quel punto fa un passo indietro, riflette un attimo sul da farsi e comincia poi ad armeggiare con l’armadietto, tentando verosimilmente di scassinarlo. “È stato in quel momento che ho deciso di agire”, asserisce il sanitario.

Già. Giuseppe, nonostante la sua limitante condizione, in un attimo si lancia con la carrozzella contro il rapinatore per tentare di disarmarlo e questi, preso alla sprovvista dalla reazione inaspettata dell’infermiere e probabilmente consapevole, a quel punto, di non poter più rimediare neanche un centesimo dal suo goffo agguato, si fa prendere dal panico e se la da a gambe. Non finisce qui, però: Giuseppe, spingendo ‘a tutto gas’ le ‘sue’ ruote con le braccia, si lancia all’inseguimento dell’improbabile Lupin Terzo, ma deve poi arrendersi di fronte ad un ostacolo per lui insormontabile: una rampa di scale.

Il perché della sua temeraria reazione? Giuseppe la spiega così: “E’ stato un atto istintivo. Mi sento responsabile nei confronti dell’ospedale, sia perché sono un dipendente sia perché è stato in questo ospedale che mi hanno salvato la vita quando ho avuto l’incidente in moto”.

Riconoscenza, quindi? Gratitudine? Senso di appartenenza? Follia? Di sicuro un grande senso civico ed uno straordinario coraggio, caro collega. Che merita di essere raccontato.

La polizia sta indagando sull’accaduto, anche grazie ai fotogrammi ottenuti dalle varie telecamere della zona. Ma al momento, del potenziale e sprovveduto ladro senza alcun bottino… neanche l’ombra.

Alessio Biondino

Fonte: La Stampa Novara

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