Dopo la richiesta di radiazione dall’Ordine dei medici per il post scritto su Twitter dal noto virologo, arriva il commento di Filippo Anelli.
“I procedimenti disciplinari sono il punto più alto dell’attività ordinistica e non possono diventare processi di piazza, con una sentenza richiesta a gran voce con un mail bombing, attraverso i social e neppure con un esposto. Invitiamo tutte le parti ad abbassare i toni e a riportarli all’interno di un dibattito civile e democratico”. Così Filippo Anelli (foto), presidente dell la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), sentito da AdnKronos sulla scelta del del Codacons di denunciare il virologo Roberto Burioni, chiedendone la radiazione dall’Ordine dei medici per il post su Twitter in cui scriveva: “Propongo una colletta per pagare ai no vax gli abbonamenti a Netflix per quando, dal 5 agosto, saranno agli arresti domiciliari, chiusi in casa come dei sorci”.
“Tutti i medici sono chiamati a promuovere la vaccinazione come via per uscire dalla pandemia di Covid – sottolinea Anelli –. Ricordiamo inoltre l’obbligo vaccinale per i medici come requisito per esercitare la professione. Comprendiamo infine l’amarezza dei medici e degli infermieri che hanno vissuto in prima linea gli effetti devastanti del Covid di fronte al rifiuto da parte dei cittadini di vaccinarsi. Dobbiamo però tener presente che le manifestazioni dei giorni scorsi erano contro il Green Pass, più che contro il vaccino in sé. Bisogna stare attenti a non censurare le opinioni, anche se non condivise e, per noi medici, a correlare la loro espressione ai dettami del Codice deontologico. Una comunicazione ‘gentile’ è inoltre una buona strada per accogliere e convincere gli esitanti”.
Dalla Fnomceo arriva infine un appello alla politica: “La scienza non ha tessere di partito. La scienza propone evidenze misurabili, dimostrabili, riproducibili. La politica ha il compito di utilizzare tali dati per prendere decisioni a favore della collettività. Da qui l’invito a tutti a rispettare le verità scientifiche, come indice di progresso della nostra società”.
Redazione Nurse Times
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