Uno scatto semplice e allo stesso tempo straordinario. Quello di una manina minuscola, appartenente ad una neonata prematura, che si aggrappa alla mano dell’ infermiera che la accudisce…
“Le stavo cambiando il pannolino, quando lei si è semplicemente aggrappata alla mia mano. Mi sono fermata per farglielo fare, perché per i prematuri il contatto umano è importantissimo”.
È con queste semplici parole che, una collega infermiera statunitense, ha descritto la tenera parentesi vissuta mentre armeggiava all’interno dell’incubatrice di una piccolissima paziente, ricoverata nella terapia intensiva neonatale dove lei lavora.
Uno dei tanti momenti, che si vivono e vedono nei reparti per neonati e che è stato immortalato in questa immagine postata su Figure 1 (piattaforma online utilizzata da medici, infermieri e studenti di medicina):
La minuscola bimba, di sole 26 settimane e che alla nascita pesava meno di mezzo chilo, con la sua manina di soli due centimetri ha afferrato quella dell’infermiera che si stava prendendo cura di lei per un naturale e fisiologico bisogno di contatto.
Diversi studi scientifici, infatti, confermano che il contatto fisico è fondamentale per lo sviluppo fisico e psicologico del bambino. I benefici di tale contatto, ad esempio, secondo una ricerca pubblicata su Pediatrics e che ha seguito oltre 250 bambini prematuri, si sono dimostrati efficaci fino a 20 anni dopo riducendo comportamenti iperattivi, aggressivi e l’assenteismo da scuola.
Ma… come sta, oggi, la piccola protagonista dello scatto?
“Ha compiuto nove mesi, è sana e felice e pesa sei chili”, asserisce l’infermiera.
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